Pif protagonista della giornata conclusiva di #trameoff - itLameziaTerme

itLameziaTerme

EVENTI

Pif protagonista della giornata conclusiva di #trameoff

Pif al Civico Trame

Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, palermitano verace e classe 1972, ritorna a Lamezia Terme per presentare la sua ultima fatica letteraria “…che Dio perdona a tutti”. Il proscenio dell’evento è il verde cortile del Civico Trame, disseminato per l’occasione di sedie contrassegnate dal palmo aperto di una mano, storico logo del Trame Festival. Promosso dalle Associazioni Trame e Gutenberg Calabria, l’avvenimento rappresenta il momento conclusivo del progetto #trameoff. Intervista con le storie e rientra nel programma della campagna nazionale “Il maggio dei libri”.

Pif e il legame con Lamezia Terme

Non è certo la prima volta che Pif visita Lamezia Terme. Il poliedrico artista siculo è stato più volte ospite di Trame, il Festival dei libri sulle mafie che quest’anno taglierà il nastro della nona edizione. Un legame consolidato nel tempo e reso ancora più abissale dalla comune appartenenza a realtà complesse come quelle di Palermo e di Lamezia Terme. 

Pif Durante L'incontro a Lamezia

 Terre, entrambe, segnate dai fatti di cronaca nera, legata alla criminalità organizzata, più tristi che la storia italiana ricordi. L’incontro si è aperto, infatti, con la commemorazione dei due netturbini assassinati il 24 maggio del 1991 a Lamezia Terme, Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano. Duplice omicidio, imputabile alle cosche mafiose locali, che è ancora rimasto impunito. La rievocazione della strage di Capaci, decretata dalle “commissioni” regionale e provinciale di Cosa Nostra, diventa allora quasi doverosa. Pierfrancesco Diliberto, infatti, richiama all’attenzione dei presenti la capacità di saper andare oltre, senza scendere a compromessi con il mafioso del paese. “Giovanni Falcone è uno che è andato oltre” dichiara l’autore. Poi aggiunge “se io non ho il coraggio di andare oltre, devo sostenere chi ha l’audacia di farlo”.

Pif racconta “…che Dio perdona a tutti”

Con la dissacrante ironia che lo contraddistingue, Pif riassume le peripezie di Arturo, protagonista di “… Che Dio perdona a tutti”, il libro edito da Feltrinelli che, uscito nelle librerie lo scorso novembre, ha già venduto più di 120.000 copie. Arturo, trentacinquenne single che di mestiere fa l’agente immobiliare, ha due sole passioni: il calcetto e la ricotta. Il giovane schiva le responsabilità, sollecitato anche dal padre che lo invita a comportarsi come gli Opossum, i simpatici animali che quando avvertono il pericolo si fingono morti.

il libro di Pif "... che Dio perdona a tutti"

Conduce una vita tranquilla Arturo, e non si interroga mai sulla religione, almeno fin quando non incontra Flora che, oltre a fare gli sciù più buoni di Palermo, è anche molto cattolica.La ragazza diventa ben presto la donna dei sogni di Arturo.  Questo fatale incontro lo conduce a porsi una serie di domande esistenziali sulla fede e sulla verità. Mentre Pif racconta le vicende di Arturo, sembra quasi parlare di se stesso, tanto che gli viene chiesto quanto di personale ci sia nel protagonista del suo libro. Alla domanda, l’autore risponde “sono io ma neanche tanto. Io sono tutte le cose che mi piacciono di Arturo”.

I temi affrontati nel libro riaffiorono anche all’incontro conclusivo di #trameoff

Apogeo del progetto #trameoff. Interviste con la storia – tassello essenziale di #trameascuola – l’incontro è stato occasione di riflessioni intime e inconsuete intorno a temi quali la religione e il valore della coerenza, trattati da Pif con leggerezza e sagace umorismo.
Di fronte a un pubblico attento e incuriosito, parafrasando il prologo del libro, Diliberto riporta alla memoria un evento che “ha diviso l’Italia tra il prima e il dopo quel momento”: la leggendaria partita Italia-Brasile del 1982. “Io non so se esiste Dio, ma so che esiste Dino Zoff“. Così, il Pif nostalgico esordisce parlando di fede e di calcio, facendo vivere quei momenti entrati nella storia della nazionale italiana, a un Arturo ancora bambino, che si ritrova a pregare di fronte alla tv affinché la nazionale passi il turno di qualificazione per volare in semifinale. 

Pif firma gli autografi ai lettori che hanno comprato il libro

 Placatesi le palpitazioni procurate dall’ impresa titanica compiuta dagli azzurri, Arturo inizia ad avere i primi tentennamenti sulla religione. “Immagino che anche in Brasile un bambino abbia pregato affinché la sua squadra vincesse. E allora perché le mie preghiere sono state ascoltate e le sue no”? É con questo aneddoto che Pif-Arturo ci confida il suo agnosticismo religioso, dichiarando di porsi molte più domande sulla fede adesso, rispetto a quando credeva in maniera automatica. Il trinomio fede-politica-mafia nasce allora spontaneo e Pif invita i presenti, soprattutto quelli più giovani, a porre e porsi domande, a cercare la verità e a essere sempre coerenti con le proprie scelte.

Pif protagonista della giornata conclusiva di #trameoff ultima modifica: 2019-05-28T09:34:08+02:00 da Martina Falvo

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top