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L’uva diventa vino: la vendemmia nelle cantine lametine

Vendemmia Con Il Metodo Manuale

Vendemmia 2021: l’estate volge al termine, l’uva nei filari è matura e succosa. Così in un settembre fresco e a tratti piovoso, con le giornate più corte e un mare calmo e placido come non si è visto per buona parte della bella stagione, nel lametino si risvegliano le tradizioni contadine. 

Vendemmia: l’uva buona fa il vino buono

È questo il periodo in cui si tirano fuori torchi e tinozze. Le botti già vuote attendono trepidanti il sacro succo d’uva che le colmerà. Tonde e profumate, come scrigni preziosi, esse custodiranno il tributo a Bacco che nei prossimi mesi animerà cene e convivi. È la stagione della vendemmia. Le casupole di campagna, le cantine e i vigneti si animano di fatica e tradizione. Il buon vino ha etichette blasonate. Tuttavia il vino buono è frutto di una tradizione familiare che stenta ad abbandonare le abitudini dei lametini. È questo infatti il vino che si offre agli amici con orgoglio e un pizzico di spavalderia. Prima si sceglie l’uva, la si attende con pazienza e speranza. Una volta giunta a destinazione, inizia il lavoro vero e proprio.

Uva Grappoli Cassette
I grappoli d’uva pronti per la vendemmia

Un vino dal sapore casalingo

Il vino della casa è il vino di famiglia. L’uva è accolta con gioia e il lavoro inizia con dedizione. Una volta c’erano piedi docili immersi nell’oro viola che schiacciavano gli acini con sensuale armonia. Al giorno d’oggi, in ogni famiglia che custodisce il rito della vendemmia casalinga c’è una macchina pigiatrice alla quale viene affidato quel compito arcaico. I raspi vengono separati dagli acini che rimangono a riposo nella tinozza.

Uva Acini Tinozza
Gli acini nella tinozza

Il loro destino è una fermentazione di qualche giorno, per un massimo di cinque. Trascorso questo breve lasso di tempo, quegli acini che non sono più uva e non sono ancora mosto si mettono nel torchio. La torchiatura è il cuore della vendemmia. L’obiettivo è quello di estrarre il succo che diverrà vino. Il mosto che ne vien fuori torna a riposare nella tinozza.

Uva Mosto Torchio vendemmia
Il torchio al lavoro

Dopo essersi assicurati che tutto è liquido e pronto per la fermentazione, il frutto di quell’uva quasi divina si trasferisce nelle botti per la fermentazione. Queste verranno aperte per la prima volta a San Martino, quando il vino novello farà il suo ingresso trionfale sulle tavole lametine. Perché a San Martino ogni botte è vino!

L’uva diventa vino: la vendemmia nelle cantine lametine ultima modifica: 2021-09-17T06:46:05+02:00 da Daniela Lucia

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