C’è anche Lamezia a Tirana per la settimana d’Italia in Albania; per l’occasione l’amministrazione comunale lametina è rappresentata dal vicesindaco Antonello Bevilacqua. L’iniziativa, caratterizzata da un calendario ricco di eventi e qualificate presenze, vuol valorizzare le radici arbëreshë di alcuni territori italici che nei secoli passati hanno accolto l’etnia albanese mantenendone ancora oggi gli usi e i costumi.
Lamezia a Tirana
Anche Lamezia vanta insediamenti arbëreshë e precisamente nella frazione di Zangarona, un piccolo e caratteristico borgo collinare da cui si gode una magnifica vista sul Golfo di Sant’Eufemia. Per la città della Piana un’importante vetrina per rimarcare un background che costituisce un patrimonio storico, culturale e antropologico plurisecolare. Le presenze albanesi hanno radici profonde anche in diverse località della provincia catanzarese come Gizzeria, Caraffa, Maida, San Pietro Maida, Vena di Maida. Piccoli centri dove ancora si parla la lingua albanese e si tramandano le antiche tradizioni popolari, specialmente quelle inerenti le feste religiose.
Settimana d’Italia in Albania
Per la settimana tricolore in terra albanese il programma prevede decine di eventi tra musica, sport, cucina, scienza, opera, teatro, architettura e design. Le eccellenze italiane sono protagoniste di un viaggio che attraversa l’Albania da nord a sud per un’intera settimana. La settimana si è aperta con la presentazione del progetto della nuova sede dell’ambasciata italiana a Tirana, realizzato da un consorzio guidato da Ars Progetti Spa. Un progetto con cui il ministero degli Esteri intende creare un’unica sede in grado di accogliere l’ambasciata, l’Istituto italiano di cultura e l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice).
Insieme all’ambasciatore Fabrizio Bucci, alla cerimonia erano presenti anche il ministro della Cultura Elva Margariti e il sindaco della capitale Erion Veliaj. “Sarà forse l’ambasciata d’Italia più bella al mondo”, ha detto Veliaj, aggiungendo che “oltre ad essere una sede diplomatica, sarà anche un’opportunità per rappresentare l’Italia con la sua bellezza ed eleganza. Un edificio, che molto probabilmente inciderà sullo sviluppo della nostra città nei prossimi decenni”.