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Lamezia, e il riscatto culturale di una città che legge

Biblioteche Scaffali

Lamezia Terme conquista una doppietta in un terreno estremamente vorticoso. Per la seconda volta, dopo l’esordio del 2017, viene proclamata “città che legge”. Una medaglia al valore tutt’altro che di poco conto in una terra culturalmente ostica come la Calabria, detentrice del deplorevole record di analfabetismo funzionale. Nella graduatoria dei vincitori del bando per il biennio 2020-2021 stilata dalla Cepell ( Centro per il libro e la lettura), la città di Lamezia Terme figura ancora una volta insieme alla vicina di casa Soveria Mannelli.

Lamezia Terme emerge in un settore in piena crisi

È un’anamnesi tutt’altro che salutare quella diagnosticata al settore dell’editoria. Un ramo commerciale particolarmente sofferente con una cartella clinica allarmante. Una ferita profonda, che fatica a rimarginarsi, nonostante gli sforzi e i sacrifici dei dottori addetti alla somministrazione della “medicina per l’anima“. Tra autori, editori e punti vendita, tutti gli ingranaggi di questa inferma catena di montaggio risentono delle asperità intrinseche a questo peculiare momento storico. Un quadro impietoso, che non è riuscito a sanare neppure la recentissima legge emanata per promuovere e sostenere la lettura. Una normativa che ha creato uno spartiacque tra simpatizzanti e oppositori.

Biblioteche Libri

Se da un lato, infatti, il Mibact ha stanziato ingenti fondi e promosso iniziative come la ‘Carta della cultura’ per incentivare la lettura, dall’altro ha vincolato le librerie allo sconto massimo del 5 per cento sul prezzo di copertina. Defalcando, così, la piena autonomia ai venditori di carta e inchiostro e agevolando i colossi dell’editoria online come Amazon e IBS. Eppure, e chi ha l’abitudine di perdersi tra le parole scritte lo sa, i libri hanno un inesplicabile potere terapeutico. Non potranno sostituire un’aspirina, forse, ma sono un vero e proprio toccasana per le “malattie dello spirito“. “Non ho avuto mai un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato” scriveva Montesquieu e noi di certo lo accordiamo ripensando a una delle azioni più intime e salvifiche che l’essere umano possa compiere.

Il prestigioso premio di “Città che legge”

Lo scorso gennaio, la Cepell – colonna portante del ministero per i beni e le attività culturali – d’intesa con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ha lanciato l’appello, pubblicando l’annuale bando teso a premiare le amministrazione comunali particolarmente virtuose nell’ambito culturale e, specificatamente, sensibili verso la lettura. E i comuni più attenti e con l’udito più acuto hanno saputo cogliere al volo questa occasione, avanzando la loro candidatura.

Città Che Legge

Un riconoscimento teso a promuovere l’attività letteraria intesa come volano di inclusione sociale e partecipazione collettiva. L’insigne decorazione consegna alla lettura un rinnovato ruolo culturale, eleggendola ad attività privilegiata e in grado di influenzare positivamente la qualità della vita dei cittadini. Perno centrale del bando è stata l’istituzione dei patti locali per la lettura. Una collaborazione tra enti pubblici, rinsaldata dall’intesa con i protagonisti del mondo della lettura e dell’istruzione. Regioni, comuni e, in un disegno a cascata, scuole, biblioteche e spazi culturali, vengono chiamati al fronte.

Un uomo che legge ne vale due

L’eterno e perpetuo nemico da flagellare è la disaffezione alla cultura e all’istruzione, strada prediletta per rimuovere le barriere che impediscono la piena e consapevole realizzazione della persona e della comunità. Valentino Bompiani, che di editoria ne sapeva qualcosa, in risposta al quesito avanzato in merito all’importanza delle biblioteche e dei luoghi adibiti alla lettura, sentenziò “Un uomo che legge ne vale due”.

Libri E Occhiali

Potrebbe sembrare uno slogan accattivante ma, se letto nell’interezza e profondità del suo significato intrinseco, elegge la lettura ad antidoto contro la morte, dello spirito s’intende. Il lettore non si arrende alla fatuità della propria vita ma la empie e la adorna con il nugolo di esperienze compiute attraverso gli occhi e le gesta dei protagonisti dei suoi libri.

Lamezia Terme rispetta tutti i requisiti richiesti

In lizza con le altre amministrazioni comunali con una densità demografica tra i 50.000 e i 100.000 abitanti, Lamezia Terme si fregia della qualifica di Città che legge. Un riconoscimento che si aggiunge alla moltitudine di medaglie assegnatele nel corso degli ultimi anni. Molte delle quali pregevolissime, altre un po’ meno. Ma, tutte hanno contribuito a forgiare Lamezia, la raffinata e grintosa signora di quasi cinquantadue anni che è oggi. Nello specifico, il premio Città che legge lo ha guadagnato perché ossequiosa dei requisiti richiesti dal bando. Come regolamento vuole, Lamezia Terme è fornita di una biblioteca di pubblica lettura fornita e funzionante.

Casa Libro Antico Biblioteca
Una delle tante sezioni della Biblioteca comunale di Lamezia

E se non bastasse, è anche il comune capofila del Sistema Bibliotecario Lametino, costituito da ben 17 enti locali limitrofi. Per una città che ora può vantare un titolo tanto cerimonioso, avere un altrettanto ricercato luogo di lettura diventa indispensabile. La biblioteca comunale “Oreste Borrello” sorge in pieno centro storico. Mura pregne della storia della città e dimora di volumi dedicati alle arti, alla letteratura, alla filosofia. Oltre a una sezione interamente dedicata alla Calabria. Le vie cittadine, poi, tanto più negli ultimi dieci anni, si sono trasformate in un crocevia di luoghi adibiti allo scambio culturale. Un caleidoscopio di librerie, presidi di lettura, eventi e manifestazioni.

La cultura, la strada da dove passa il vero cambiamento

E poi i festival. Dal 2011 Lamezia Terme ospita Trame festival: cinque giorni di intrattenimento, musica, dibattiti e presentazioni di libri il cui filo conduttore è la lotta all’associazionismo di stampo mafioso. Una polveriera di idee che non lascia spazio all’indifferenza, che ‘disturba’ con i dibattiti aperti e spesso provocatori, di quelli sui quali poi rifletti anche quando torni a casa. E i tramati – cuore pulsante della manifestazione – gettano la benzina che di anno in anno alimenta la fiamma del festival.

Giugno Lametino Il Festival Trame
Una delle passate edizioni di Trame, il festival dei libri sulle mafie

Sospinti da grande passione e mossi da ideali ardimentosi, rappresentano la parte bella e pura della città. Nella loro giovinezza risiede tutta la veemenza che richiede la trasformazione. Quando hai la loro età credi di poter cambiare il mondo e ogni tanto ci riesci pure. E i cambiamenti non devono essere necessariamente epocali e magniloquenti. Identificare Lamezia Terme come città che legge e non più, e non solo, come una terra amara e difficile, a noi sembra già un gran bel cambiamento!

Lamezia, e il riscatto culturale di una città che legge ultima modifica: 2020-07-23T07:18:21+02:00 da Martina Falvo

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