La notte magica dell'Epifania che tutte le feste porta via

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MITI E LEGGENDE TRADIZIONI

La notte magica dell’Epifania che tutte le feste porta via

Epifania

Nei ricordi di bambina e nei racconti dei nonni la notte che precede il sei gennaio, giorno dell’Epifania, è considerata una notte magica. Durante la quale, a conclusione delle festività natalizie, accadono cose meravigliose nell’immaginario di grandi e piccini: giungono personaggi fantastici e si avverano sogni.

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Le calze della Befana appese al camino

La notte in cui gli animali parlano

Nella tradizione contadina la serata del cinque gennaio si trascorreva in compagnia. Si preparavano le pietanze tipiche, si friggevano la pignolata e le grispelle (una prelibatezza a base di pasta lievitata che poteva essere dolce o salata) accompagnate con un buon bicchiere di vino, raccontando storie e riscaldandosi al tepore del braciere. Prima della mezzanotte si usciva per le vie del paese a intonare la strina, e in alcune località si realizzavano falò propiziatori per il nuovo anno. Si raccontavano storie e leggende e, in particolare, si narrava che la notte dell’Epifania era il momento in cui al posto dell’acqua nei fiumi scorreva il vino, dalle fontane scendeva olio e gli animali parlavano. Discorrevano sui loro padroni, nel bene e nel male. E questi, per accattivarsi la loro benevolenza, li facevano mangiare e bere a volontà. Ascoltare la loro voce era considerato di cattivo auspicio e presagio di sventura.

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La Befana

L’epifania tra paganesimo e cristianesimo

Il significato profondo di questa festività mostra la grande riconoscenza, il rispetto e la gratitudine che si provava per gli animali che quotidianamente aiutavano il contadino nel lavoro dei campi; insieme alla grande fiducia nella terra che elargisce i suoi doni come una madre. Riti e credenze dell’Epifania, che rimandano a ricorrenze pagane mescolate a ritualità cristiane, si sono consolidate nelle tradizioni contadine e sono arrivate fino a noi. Epifania, infatti, deriva dal greco Epifaneia e significa, mostrarsi, rivelazione di qualcosa di magico, cioè un momento legato alla consegna di un dono e alla realizzazione di felicità. Questa ricorrenza era celebrata anche nell’antica Roma e coincideva con la festa del solstizio, dodici giorni dopo il 25 dicembre, la “Festa del Sole”. Una celebrazione che dava il benvenuto al nuovo anno e salutava il vecchio. Con il Cristianesimo il giorno dell’epifania si festeggia il Battesimo di Gesù Bambino. Battesimo che per i Cristiani è sinonimo anch’esso di rinascita dal peccato originale. Ed è il giorno in cui si dà anche l’annuncio di Pasqua.

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I Re magi nel Presepe

La Befana e i Magi

Anche essa di derivazione pagana è la Befana, una vecchina con il naso adunco, vestita di stracci a cavallo di una scopa. Per i Romani era la luna, una bellissima dea portatrice di fertilità. Il cristianesimo l’ha trasformata nella vecchietta che conosciamo. Croce e delizia dei bimbi, la befana riempie di nascosto le calze appese: metro su cui misurare la nostra bontà. Una volta erano riempite con mandarini profumati, qualche caramella e un soldino (che spesso ritornava nelle tasche dei genitori, con una scusa!). Immancabile però, sia ieri sia oggi un pezzetto di carbone. Tanto o poco in base alle monellerie, monito e invito a essere più buoni. L’Epifania resta legata al presepe, alla nascita di Gesù e alla presenza di altre figure magiche, i Re Magi che arrivano guidati dalla stella, per adorare il Bambino Gesù. Come la befana giungono da lontano portando ricchi doni. In ogni casa si materializzano nei piccoli presepi domestici, ma, anche nelle chiese e nei quartieri si svolgono sacre rappresentazioni in cui si dà vita all’arrivo di questi personaggi incantati.

La notte magica dell’Epifania che tutte le feste porta via ultima modifica: 2019-01-04T09:52:47+01:00 da Gianna Maione

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