Lamezia Terme, la storia delle tre cattedrali e dei vescovi di Nicastro

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CHIESE MONUMENTI

Lamezia Terme, la storia delle tre cattedrali

cattedrale - cattedrale di Lamezia Terme

Nicastro (oggi Lamezia Terme), vanta una storia millenaria, in quanto fu fondata nel IX secolo come avamposto militare da parte dei Romani d’Oriente (i Bizantini). Per la sua importanza economica e geografica da subito fu scelta come sede diocesana dal patriarcato di Costantinopoli, come suffraganea della Metropolia di Reggio Calabria. Ebbe in totale tre cattedrali nella sua lunga storia.

cattedrale - Interno Cattedrale

La cattedrale bizantina e normanna

La sede della prima cattedrale bizantina non si sa per certo dove fosse ubicata, è certo comunque che fu distrutta dai Saraceni nell’ 829 D.C. Con il passaggio di dominazione della Calabria dai Bizantini (ortodossi) ai Normanni (cattolici), Nicastro fu confermata sede diocesana, ma necessitava di una nuova cattedrale in quanto quella bizantina era troppo piccola e fatiscente.
Dell’edificazione della nuova cattedrale si interessò la contessa normanna Eremburga, nipote di Roberto il Giuscardo, su richiesta di papa Urbano II. I lavori si protrassero dal 1100 fino a quando fu consacrata da papa Callisto II nel 1122. Il sito di edificazione di questa cattedrale, dedicata alla Vergine Assunta in cielo, pare sia corrispondente al cortile dell’attuale scuola primaria “Magg. Raffaele Perri”.
Questa cattedrale resse ai violenti terremoti del 1609, 1625 e 1628.  L’edificio di culto fu poi raso al suolo dal terremoto devastante del 28 marzo 1638.

cattedrale - Cappella Del Santissimo

L’edificio attuale

Si decise dunque di edificare l’attuale cattedrale in altro sito su interessamento anche economico del vescovo di Nicastro di quegli anni, Monsignor Tommaso Perrone, vescovo dal 1639, il quale reperì i fondi necessari (20 mila ducati) anche vendendo sue proprietà nella sua città natale, Rossano (CS). Ciò pur di dotare Nicastro di una nuova cattedrale i cui lavori durarono dal 3 giugno 1640 al 1642.
Dai documenti di quel tempo sappiamo che l’inaugurazione fu fatta alla presenza di importanti personalità quali, oltre al vescovo Perrone e al Capitolo, il vescovo di Martirano, i signori di Nicastro, i Principi d’Aquino e la nobiltà cittadina. La nuova cattedrale venne intitolata ai principi degli Apostoli Pietro e Paolo; la consacrazione avvenne soltanto il 1 settembre 1675.

cattedrale - Altare Maggiore

Le numerose modifiche

Fino agli inizi del XIX secolo la cattedrale non fu molto rimaneggiata, nonostante il devastante terremoto incorso nel frattempo nel 1783. Con il vescovo Nicola Berlingeri (1825-1854), iniziarono una serie di modifiche, piccole e grandi, che si protrassero fino al XX secolo. Berlingeri infatti fece rifare il tetto, allungò le due ali laterali e fece costruire quattro altari laterali, la sacrestia e la sala Capitolare.
Il vescovo Giacinto Barberi (1855-1888) invece completò il campanile nel 1872, poi il vescovo Domenico Valensise (1888-1902) rifece la facciata esterna arricchendola di marmi e commissionò i busti di due vescovi di Nicastro divenuti poi papi, Marcello II (Marcello Cervini, vescovo dal 1539 al 1540) e Innocenzo IX (Giovanni Antonio Facchinetti, vescovo dal 1560 al 1562).

cattedrale - esterno della cattedrale

La facciata attuale

L’attuale aspetto esterno si deve invece al vescovo Eugenio Giambro (1916-1955), il quale fece rifare interamente la facciata nel 1925 e dal 1935 al 1937 fece edificare il cupolone. Dal 1955 al 1961, furono fatte altre modifiche come la nuova scalinata (1959), un nuovo organo, una nuova pavimentazione e il nuovo altare conciliare (1961).
Su interessamento del parroco emerito, don Antonio Marghella e del vescovo mons. Vincenzo Rimedio (1982-2004) sono state installate le artistiche vetrate sulla cupola e sulle navate laterali. Fra il 1992 e il 1994 fu rifatta la pavimentazione e i resti mortali dei vescovi Perrone e Giambro furono posti sotto l’altare maggiore.
In cattedrale riposa anche la salma di mons. Vittorio Moietta, vescovo di Nicastro dal 1961 al 1963. Nel 1997 fu  posto un grande affresco sopra l’altare maggiore raffigurante i santi Pietro e Paolo ai piedi della Madonna Assunta. Gli ultimi rifacimenti, come la ritintura esterna dell’edificio, la pulitura della pavimentazione e l’allargamento dell’area presbiterale sono stati eseguiti fra il 2010 e il 2011, in preparazione alla visita pastorale di Papa Benedetto XVI a Lamezia Terme (9 ottobre 2011).

cattedrale - Organo

Le bellezze artistiche

All’interno dell’edificio si conservano alcune opere artistiche di pregevole bellezza quali l’antico fonte battesimale (1700), il pulpito commissionato dal vescovo Tansi (1680-1692), il Coro per i Canonici commissionati dal vescovo Angeletti (1719-1731), l’antico organo posto in alto opera del vescovo  Loyero (1731-1736).
I due busti bronzei esposti nella navata centrale ritraenti San Pietro e San Paolo risalgono al 1808 e furono commissionati dal vescovo Pellegrini (1797-1818). Sulla navata destra si nota un antico crocifisso sopra un altare fatto di marmo verde. Quel crocifisso risale alla cattedrale normanna e fu tra le poche suppellettili sacre trovate intatte dopo il terremoto del 1638.
Nella stessa cappella, dal 1984, vi è un’opera artistica chiamata “Cristo sofferente”creata dal prof. Bruno Bragalà.

Lamezia Terme, la storia delle tre cattedrali ultima modifica: 2018-10-01T08:54:54+02:00 da Matteo Scalise

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