Presentata all’agriturismo Torre dei Cavalieri, “Conoscere e amare il territorio”, la guida per la conoscenza di alcuni beni culturali del territorio lametino. La pubblicazione è realizzata dagli alunni dell’istituto comprensivo di Sant’Eufemia Lamezia”. Il lavoro è la sintesi qualificante del Pon “IN TOUR 2.0”, un prezioso percorso di ricerca e analisi conoscitiva sviluppato sul territorio.
A guidare gli alunni la docente Teodolinda Coltellaro a cui si deve l’ideazione e la cura della guida. E, ancora, la docente Roberta Infante che ha redatto gli abstract in inglese. Le due insegnanti sottolineano l’appassionante percorso esplorativo condotto insieme agli alunni dell’istituto.
La guida, un lavoro di squadra
Le docenti tengono a evidenziare che i veri protagonisti dell’itinerario di scoperta e analisi del territorio sono i giovanissimi studenti. Ragazzi molto motivati e interessati che ora condividono con tutta la popolazione lametina il risultato del loro lavoro. Durante l’evento di presentazione, gli alunni hanno letto alcune schede tratte dalla guida. Si tratta di testi in cui hanno condensato pensieri e riflessioni sull’esperienza vissuta.
Attraverso lo sguardo attento dei piccoli esploratori, il ricco patrimonio storico- artistico della città di Lamezia Terme, trova occasione di promozione e divulgazione. La guida rappresenta una rivoluzionaria progettualità artistica. Un exursus che si riaggancia alle radici per ricostruire la tradizione nei tempi moderni.
Lo studio e le ricerche sul territorio
Il professor Italo Leone ha analizzato con attenzione il progetto portato avanti dall’istituto, diretto dalla dirigente Fiorella Careri, sottolineandone la valenza pedagogico-didattica. “Un percorso – ha rimarcato lo storico – che ha fatto scoprire ai ragazzi un patrimonio artistico e archeologico poco conosciuto e valorizzato dagli adulti”.
La ricerca ha anche favorito l’apprendimento di una terminologia specifica e l’applicazione di modalità espositive sia tradizionali che multimediali.
“La proposta socio-politica del progetto – ha sottolineato il professore Leone – è nevralgica per la conoscenza e la rivalutazione dei beni culturali del territorio. In un mondo sempre più globalizzato e omologante, la riscoperta della propria identità storico-culturale è vantaggiosa. Non solo per migliorare la qualità della vita ma anche per dare al territorio nuove proposte di offerta turistica“.