Polpette fritte, l’antipasto per eccellenza della cucina lametina. Tonde o oblunghe, le cosiddette vrasciole, come vengono denominate in vernacolo, sono da sempre l’anteprima gourmet delle grandi tavolate. Un tempo, le polpette fritte erano il simbolo della festa, del tanto atteso pranzo domenicale.
Chi poteva permettersi di fare le polpette era ‘ricco’ perché aveva il pane, le uova, la carne. E poi aveva l’olio per friggerle. Cioè aveva tutti quegli ingredienti primari che occorrono per prepararle ma che non tutte le famiglie potevano permettersi di comprare. Il profumo delle polpette sul fuoco invadeva la casa e l’atmosfera in famiglia era quella di chi aveva fatto tredici al Totocalcio.
Polpette fritte, un piatto che è il simbolo di un’epoca
Erano gli anni del boom, dell’Italietta che stava diventando una grande nazione. Il Meridione, rispetto al resto del Paese arrancava, ma conservava le sue antiche usanze specialmente in tema di gastronomia e di tradizione culinaria. Gli anni sono passati, ai giorni nostri anche le tavole del Sud sono ricche e sontuose; il cibo non manca e arriva da ogni angolo del pianeta. Ma, ancora oggi, quando sulle tavole dei lametine ci sono le polpette fritte, si riscopre un gusto che sa di buono e di famiglia.
È il sapore di un tempo antico che non tornerà più ma che anche nel cibo ha lasciato le sue tracce. Le polpette fritte sono davvero un must della cucina calabrese e naturalmente lametina. Un antipasto prelibato e ricercato che, i nostri nonni, pasteggiavano con un buon bicchiere di rosso intenso e fruttato. Per i pranzi e le cene della nostra quotidianità gli chef stellati consigliano di accompagnare le nostre polpette con un bel calice di Prosecco: è l’aperitivo lametino è servito!
Preparazione
Ingredienti (per il pranzo delle feste con almeno 12 persone):
- un chilo di pane raffermo
- 800 g di carne tritata (metà di vitello e metà di maiale)
- 200 g di grana padano
- 100 g di formaggio pecorino
- 2 uova
- Prezzemolo
- Mezzo bicchiere di olio EVO da unire all’impasto
- Olio di girasole o di arachidi per friggere
Fare ammollare il pane in acqua almeno per un paio d’ore e poi strizzarlo. Disporre il pane ben sbriciolato in una ciotola, aggiungere la carne, le uova, il formaggio, il prezzemolo, il mezzo bicchiere di olio EVO e impastare. Amalgamare bene tutti gli ingredienti e creare un composto omogeneo. Prendere delle piccole quantità di impasto per creare tante polpette di forma rotonda o leggermente allungata.
Versare olio abbondante ( girasole o arachidi) in una padella antiaderente. Appena l’olio è ben caldo friggere le polpette facendole ben dorare da tutti i lati. Quando avranno assunto il classico colore scuro toglierle dal fuoco e disporle in una ciotola con della carta assorbente per scolare l’olio in eccesso. Servirle ancora calde in un piatto da portata accompagnate da un buon vino rosso, come vuole l’antica tradizione lametina. Oppure pasteggiarle con una o un bella flûte di prosecco freddo.