La comunità ucraina residente a Lamezia si riunisce per invocare la pace e per gridare a gran voce: “basta guerra!”. Uomini, donne, bambini, tutti uniti per manifestare pacificamente per il proprio Paese, la patria lontana e amatissima, uno Stato che ha perso la sua libertà e la sua sovranità a causa dell’occupazione russa. Insieme con grande onore e dignità, con fiera compostezza per ribadire la sacralità di valori come democrazia e libertà.
La comunità ucraina chiede pace e libertà
I cittadini ucraini che vivono in città si sono radunati su corso Nicotera per dare vita ad una manifestazione pacifica ma molto sentita e partecipata. L’inno nazionale ucraino ha aperto il sit-in; note e parole pronunciate fra le lacrime, con immensa sofferenza col pensiero alla madrepatria in guerra. Con la mente e col cuore ai familiari rimasti in Ucraina e che rischiano la vita.
Dopo l’inno si è dato spazio alle preghiere e poi agli appelli lanciati con profonda commozione: “Ucraina libera, basta guerra. Putin ha ucciso uno Stato sovrano”. A sostenere la popolazione ucraina anche associazioni, movimenti e organizzazioni sindacali operanti sul territorio lametino.
Tutti uniti con dignità e onore
Dopo lo scoppio della guerra la comunità di immigrati che risiede a Lamezia si è riunita nella chiesetta di via Marconi, la parrocchia ortodossa dei santi Cirillo e Metodio, per pregare e meditare sulla tragedia che sta colpendo il popolo ucraino. Con la guida spirituale di Padre Damian, del Patriarcato di Costantinopoli, si è dato vita ad una preghiera comunitaria per chiedere la fine di ogni belligeranza.
In un momento di profondo dolore e indicibile sofferenza, si spera nella pace. Unica salvezza per un popolo che già in pochi giorni ha pagato un prezzo altissimo, sia per devastazione del territorio che per numero di morti. Alla preghiera le giovani mamme hanno portato anche i loro bimbi “perchè la patria va amata fin da piccoli e per essa si può dare anche la vita”.