Festa di San Giuseppe nella chiesa di Santa Caterina che si affaccia su corso Numistrano, nel cuore della vecchia Nicastro a Lamezia.
Festa di San Giuseppe
Oggi, solennità di San Giuseppe, nell’antico luogo di culto lametino si celebrano le messe in onore del santo, uomo giusto, patrono della Chiesa universale. Nei giorni scorsi si è svolto il novenario che ha visto l’avvicendarsi di numerosi sacerdoti diocesani, i quali hanno presieduto l’eucarestia. I nove giorni di preparazione alla festa hanno avuto come filo conduttore il tema della pace, argomento di grandissima attualità visto il protrarsi del conflitto bellico tra Ucraina e Russia.
Tra messe e momenti di riflessioni i presbiteri hanno invitato i fedeli ad aderire all’appello di Papa Francesco e del vescovo diocesano, mons. Giuseppe Schillaci. Un appello esplicito e forte: pregare e diventare operatori di pace. Il mondo senza pace è solo morte, devastazione, miseria, oppressione. L’uomo non può ritorcersi su se stesso, l’umanità non può commettere gli stessi errori del passato; la storia sia maestra e la fede sia guida verso la pace interiore e la pacifica fratellanza fra i popoli.
La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria
La chiesa di Santa Caterina è incastonata tra i palazzi del centro storico che guardano sul ‘salotto buono’ della città: corso Numistrano. Ha una facciata molto semplice con due torrette laterali, una delle quali ha la funzione di campanile. Si accede nella chiesa grazie ad una scalinata esterna; l’interno è in stile barocco ad una sola navata. Ai lati della navata vi sono due nicchie che custodiscono delle effigi sacre. La chiesa è dedicata a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, vergine e martire, venerata dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese cristiane. Incerta è la sua data di nascita, forse il 287 mentre l’anno del martirio dovrebbe essere il 305.
Secondo una leggenda l’imperatore Massenzio o forse Massimino, recatosi ad Alessandria, ordina che tutti i sudditi si sottomettano al culto pagano degli dei. Caterina, diciottenne e di stirpe regale, si rifiuta. L’imperatore la fa arrestare e la mette a confronto con filosofi e retori. Ma Caterina, forte della sua fede, non teme nulla e nessuno e persuade i sapienti a convertirsi al cristianesimo. Respinge le proposte dell’imperatore e convince perfino i soldati che la sorvegliano in prigione ad accogliere la fede cristiana.
Vista la sua netta opposizione all’imperatore è sottoposta ad indicibili torture ed è poi martirizzata il 25 novembre del 305 con la decapitazione. Ma sempre secondo gli scritti, elaborati tra storia e leggenda, il suo corpo è trasportato dagli angeli sul Monte Sinai. Santa Caterina è patrona dello “studio dei legisti” ovvero la moderna giurisprudenza delle Università di Padova e di Siena. È inoltre la patrona dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta. E, ancora, in Francia è patrona degli studenti di teologia e protettrice delle apprendiste sarte che un tempo venivano soprannominate ‘caterinette’.
(Foto M. Scaramuzzino)