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L’affascino, segno particolare di una terra superstiziosa

Sfascinamento

Nel capace calderone della tradizione popolare, tra gli immancabili ingredienti delle festività religiose, l’ancestrale attaccamento alle radici e un nostalgico legame col passato, rimane certamente il ritualismo dell’affascino. Potenti formule di invocazione e antiche litanie si mescolano alla venerazione di effigi e folcloristiche liturgie. Il rito propiziatorio dell’affascinu, un guazzabuglio di sacro e profano, è di certo un esempio lampante di come il misticismo si sia insinuato nel substrato pagano locale.

Libro Mistero affascino

Della sua origine si è persa la memoria. Sorge nella notte dei tempi, figlio di credenze popolari e dell’ineffabile interesse per una occulta religiosità fatta di sortilegi e malìe. Nasce con il lavoro nei campi e la consegna delle sorti del raccolto ai cicli lunari. Prolifera con il culto dei morti e le sacramentali processioni di paese. Si radica con la demistificazione degli agnus dei, con i voti devoluti in cambio della verghiana provvidenza e con purificatrici abluzioni. Rappresenta l’accord parfait tra l’etere trascendentale e tutto ciò che è terreno, popolare, folcloristico.

L’affascino, pietra angolare del ritualismo folcloristico

Nonostante una rabbuffata e farraginosa corsa al progresso, le infuocate lingue di terra lambite dallo Jonio e dal Tirreno rimangono ancora tenacemente abbarbicate a un cultura fatta di una sacralità autentica. Una affezione alla pietà religiosa che commuove per la sua genuinità.

Preghiera affascino

Quel tipo di sentimento probo e privato che solo in una relazione ultraterrena, congerie di timore e riverenza, si può rinvenire. A questa religiosità “ufficiale”, depositaria di una fede ideale, spirituale, se ne contrappone, però, una edificata dagli uomini, corporea e tangibile. È quella dei pellegrinaggi e delle vie crucis, della superstizione e dei baci sulle effigi, dei feticci e del dialogo con i defunti. Di tutto quello che si può condensare in una sola parola: ritualismo. Nella religiosità popolare, figlia di una subcultura custode di un codice non scritto, è il sentimento a guidare l’operato dei fedeli.

Bibbia Croce

Un senso del sacro che si estrinseca in azioni tangibili, quasi cartesiane, metafore di un mondo ultraterreno. In questo ritualismo religioso dietro ogni gesto esplicito si cela un astruso significato. Acquista così valore il bacio, il tocco, il segno della croce, la prostrazione, le novene, il martoriamento della carne. E il rito rappresenta il lacus curtis tra un mondo e l’altro, il simbolo del passaggio dal terreno a tutto quello che terreno non è più.

L’affascino e il sodalizio tra terra cultura e identità

La prerogativa mistico-religiosa consegna alla terra dei fichi e dei cardi l’humus della sua cultura identitaria. Miti, leggende, parabole e aneddoti rappresentano il sigillo di occulti segreti e atavici legami che si tramandano da generazioni. Così, la ancestrale convinzione secondo la quale, utilizzando il potente medium della magia bianca e dei riti propiziatori si possano ottenere personali benefici, approda ai giorni nostri.

Magie

Suppliche di prodigiose guarigioni, richieste di intercessioni per il raggiungimento di traguardi e incantesimi d’amore atti a far capitolare la persona amata. Potrebbe capitare, però, che tra le preghiere postulate a queste forze ultraterrene, ce ne siano alcune non proprio nobili. È il caso del tradizionale e superstizioso malocchio, esercitato, come ci suggerisce il nome stesso, attraverso il potere dello sguardo. Ogni angolo dello stivale conosce e conserva una propria, singolare maniera di riferirsi e condurre il più avito dei cerimoniali scaramantici. Sulle coste del Tirreno, ad esempio, si può facilmente rimanere affascinati. E no, non parliamo dello stendhaliano frastornamento cagionato dalla straripante maestosità del suo patrimonio. Almeno non solo! L’affascinato, da queste parti, è l’ignara vittima di un oscuro e arcano maleficio.

L’affascino tra maleficio e superstizione

Che a muoverci sia un approccio scettico o più ortodosso, non vi è dubbio che il rito dell’affascino sia uno dei più seducenti tra quelli presenti nella nostra storia culturale. Erede del sublime termine latino fascinum, l’affascino si traduce con maleficio, sortilegio. Alle origini di questa peculiare forma di Jettatura, appropriandoci indebitamente dell’opera magna di Téophile Gautier, vi sta un grandioso potere attribuito allo sguardo. L’organo che per antonomasia è deputato alla vista, in questo mistico rituale, diventa bacino di energie negative sprigionate verso malcapitati destinatari.

Malocchio occhio

Dietro la mendace lode proferita da chi affascina, si nasconde quasi sempre un celato sentimento di invidia, che potrebbe sorgere anche in maniera involontaria e fortuita. Con varie sfumature, la sintomatologia che tipicamente insorge nell’affascinato prevede sensazioni di stanchezza, spossatezza, cefalgia, sonnolenza. Ma può cagionare, nei casi più acuti, anche nausea e svenimento. Le vittime di questo diabolico sortilegio sono quasi sempre donne in gravidanza e bambini, soggetti comunemente più vulnerabili ma anche più frequentemente beneficiari di lodi e complimenti.

Le donne, custodi di formule e segreti

Vestali di tutti i segreti del mondo, a partire da quello che lo ha generato, non poteva che essere consegnato alle donne il dono della guarigione. Che le si consideri figlie di Eva, discendenti di Diana o una ben riuscita evoluzione delle scimmie antropomorfe, sono questi esseri dai capelli lucenti e dalle curve sinuose a conservare dalla Creazione e fino alla fine dei giorni terreni i dettami dell’esoterismo. Detentrici di criptici e seducenti poteri, l’innata aura di sensualità e magnetismo è costato a molte di loro una condanna per stregoneria.

Candela Magia

Accusate di commerciare con Satana in persona, la prerogativa di difendere i cardini del cattolicesimo ha permesso all’Inquisizione di castigarne moltissime, tacciandole di eresia e bruciandole vive. L’archetipo dell’estetismo magico, dolce e maliardo al tempo stesso, ha traversato le pagine di storia fino a imprimersi anche nell’immaginario contemporaneo. Così, lo scaramantico cerimoniale dello sfascinamento non può che essere guidato da queste moderne fattucchiere. Sì, perché, considerato alla stregua di una vera e propria malattia, dall’affascino si può anche rinsavire.

La diagnosi della malattia

Ma come comportarsi quando si presentano i sintomi dell’affascino? Assodato di essere finiti sotto il tiro di caustici sguardi, la prima cosa da fare è rivolgersi alle guaritrici del malocchio. Con qualche sporadica eccezione, l’addetta al rituale è generalmente una donna anziana, anello di una catena che si tramanda da generazioni. Se univoche sono le avvisaglie della “presa ad occhio”, lo stesso non può dirsi delle procedure di sfascinamento. Una delle più avvezze e teatrali è di certo la guarigione eseguita mediante acqua e olio. Il primo elemento, che pure nella sfera religiosa riveste un ascetico potere taumaturgico, diventa un essenziale coefficiente terapeutico.

Acqua E Olio

Corroborando, così, il sodalizio tra il sacro e il profano. Dapprincipio, la sfascinatrice, postasi di fronte all’affascinato, versa l’acqua in un piatto o una bacinella di porcellana. Ripetendo per tre volte il protocollo, incorpora tre chicchi di sale grosso; per terminare poi con qualche goccia di olio. Tutto accompagnato da preghiere bisbigliate e segrete formule. Anche questo secondo elemento, assume un ruolo cruciale: se l’olio rimane in superficie si può scongiurare il malocchio. Ma se dovesse malauguratamente ampliarsi, la diagnosi è incontestabile: sul “paziente” si è posato uno sguardo tutt’altro che benevolo.

Il cerimoniale dello sfascinamento

Quando la tacca sulla linea del tempo compie grandi balzi in avanti, si corre il rischio di lasciare alle spalle, un pezzo per volta, i tasselli di una identità culturale forgiata sulla credenza popolare. Così, se in qualche vicolo di remoti paesini, insinuandosi tra le sue finestre, si possono ancora scorgere piatti pieni di acqua e macchie d’olio, questa pratica sta piano, piano svanendo. Rimpiazzata da procedure più disadorne.

Sfascino affascino

Per acclarare il malocchio avvenuto, la specialista della fattura, inizia a pensare intensamente alla persona bersaglio della jettatura. Se la rievocazione provoca una irrefrenabile sequela di sbadigli, questo convalida l’avvenuto affascino. Qualunque sia il rituale prescelto ed eseguito, l’operazione di proscioglimento è abbastanza univoca. Per scacciarlo, quasi come se si trattasse di una demoniaca possessione, prima sulla propria fronte e poi su quella dell’invasato, si esercita per tre volte il segno della croce. Ennesimo appello all’imponente corredo religioso. Ancor di più, appaiato all’invocazione della trinità divina, la sfascinatrice recita un Ave Maria, un padre nostro e altre preghiere dall’oscuro contenuto.

La magia popolare

Come ogni rito che si rispetti, anche quello apotropaico dello sfascino, trova la sua linfa in una certa riservatezza. Lascito di arcaiche formule scaramantiche che dal Medioevo si perpetuano, le litanie con le quali oggi si esegue la potente terapia conto l’adocchiamento, rimangono segrete ai più. E come ogni cerimoniale, anche quello dello scaccia-malocchio segue rigidi dettami. Nella notte di Natale, quella più magica di tutto il calendario, grazie all’allinearsi di ascetiche congiunture celesti, chi possiede facoltà esoteriche, può liberamente consegnarle in eredità.

Rituale affascino

Invocando ancora una volta il pitagorico numero perfetto, saranno tre le nuove proselite alle quali tramandare i precetti del sortilegio. La madre della fattura, però, secondo la credenza popolare, ad ogni passaggio, perde un po’ dell’originale potere. Abracadabra, Hocus Pocus, Sim Sala Bim, a nessuno, se non alle fortunate prescelte, è dato conoscere il contenuto della formula magico-popolare. E, a tutela del suggestivo fascino dell’occulto, alla fine dei conti, meglio così.

L’affascino, segno particolare di una terra superstiziosa ultima modifica: 2021-01-06T07:24:21+01:00 da Martina Falvo

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