La Chiesa Matrice a Sambiase, tra storia, arte e architettura

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CHIESE STORIA

La Chiesa Matrice nel centro storico di Sambiase, tra storia, arte e architettura

Visione Dell'interno Della Chiesa Matrice

Nella zona detta ‘a chiazza (la piazza), dove c’era il ritrovo e il fulcro delle attività economiche dei sambiasini, si trova la chiesa Matrice. Culla del percorso artistico del luogo e testimone muto delle trasformazioni della città nel corso del tempo

La storia dell’edificio

L’edificio che si staglia imponente dall’alto della sua scalinata non è quello originario. Inizialmente al posto della chiesa Matrice, vi era una chiesa dedicata a Maria S.S. delle Grazie, con pianta basilicale e con due confraternite che operavano al suo interno, quella del S.S. Sacramento e l’altra dedicata a San Giovanni. Non si conosce la data di edificazione ma, nella visita ad Limina di monsignor Montorio del 1595, si legge che la chiesa fu voluta dall’Università di Sambiase. A causa del terremoto del 1638 che devastò la città, l’edificio riportò molti danni e per iniziativa del popolo fu ricostruito. Nel 1651 era già stata ricostruita la navata centrale e la chiesa fu intitolata a San Pancrazio. Si tramanda che nel 1735 una carestia colpì Sambiase e il circondario. I signori del tempo, per dar lavoro ai poveri e raccomandare l’anima a Dio, ampliarono il Duomo così da renderlo uno dei più belli del territorio.

La Zona Del Presbiterio Della chiesa Matrice

L’altare maggiore della chiesa, con la zona dell’abside alle spalle

L’architettura della chiesa

La chiesa Matrice è diventata quella che conosciamo oggi, benché, secondo il racconto tramandato da un anonimo, molte opere d’arte e diversi suppellettili presenti al suo interno furono trafugate o andarono distrutte nel corso del tempo. La chiesa ha una pianta a croce latina, con tre navate separate da pilastri cruciformi e archi a tutto sesto. Lungo tutto il perimetro, corre un cornicione che nella navata centrale è sormontato da una volta a botte. Incastonati nella volta, finestroni da cui entra la luce e, tre dipinti realizzati da Alfonso Pallone: il Battesimo di Gesù, le Nozze di Cana e l’Adorazione dei Magi. Le navate laterali più basse sono coperte con volte a crociera. In ogni campata c’è un altare; un tempo in beneficio a famiglie nobili e benestanti. Il presbiterio rialzato aveva, un tempo, una balaustra in ferro battuto, che fu donata alla patria durante la seconda Guerra Mondiale. L’altare è in marmo policromo ed è stato rifatto e spostato nel 1874 dall’arciprete Gaspare Mazzei.

Scorcio del cornicione e della cupola della chiesa Matrice

Nell’abside quadrangolare c’è il coro dei presbiteri in legno, purtroppo molto degradato. La volta a botte che lo ricopre è impreziosita da dipinti raffiguranti il Profeta David che sposa al suono dell’arpa le Laudi di Dio e la Vergine nel Cenacolo. Sul fondo una grande tela raffigurante San Pancrazio che predica agli eretici. In alto una vetrata che ricorda il Congresso Eucaristico, celebrato nella chiesa Matrice il 30 maggio 1937.

Decorazioni e dipinti

Il presbiterio è sormontato da una cupola decorata al centro con la raffigurazione della S.S. Trinità. Ha un tamburo ottagonale con le quattro Virtù Cardinali dipinte sulle facce che si alternano ad altrettante finestre. Alla base sono raffigurati i quattro Evangelisti. Ai lati dell’altare ci sono due cappelle dedicate rispettivamente al Sacro Cuore di Gesù e a Maria S.S. delle Grazie. Hanno cupole a calotta a coronamento e alcuni dipinti arricchiscono gli spazi, rispettivamente realizzati da Faccia d’Aceto e da Eduardo Fiore.

Foto dell'ingresso con l'organo a canne nella chiesa Matrice

L’organo a canne

Di Eduardo Fiore è anche la tela della Sacra Famiglia, datata 1885, le Tre Marie e il Divin Pastore, posti su altari laterali. Di Felice Fiore è il dipinto delle Anime del Purgatorio. Si racconta che fino al 1870 vicino a questo altare c’era l’accesso alla cripta. Un vero e proprio cimitero che conservava al suo interno cappelle gentilizie e fosse comuni. Quando fu rimodernata la pavimentazione, gli ingressi a questo cimitero sotterraneo furono murati.

I Santi, la musica e le feste

Ogni altare laterale è dedicato alla venerazione di un Santo: San Giuseppe, San Francesco d’Assisi, la Madonna di Lourdes, per citarne alcuni.  Le decorazioni, gli stucchi e gli ornamenti degli altari, sono stati realizzati sotto la direzione del maestro don Pietro Procopio tra il 1815 e il 1820. Sull’ingresso una scala in legno porta all’organo a canne perfettamente funzionante, che risuona durante le principali festività. La chiesa Matrice ha un’eccellente acustica e non di rado vi si svolgono concerti di musica sacra.

La facciata della chiesa Matrice a Sambiase

La facciata della chiesa Matrice è ottocentesca. Sobria, rivestita da intonaco che imita il bugnato. È suddivisa in due registri da una delicata trabeazione al di sopra della quale si erge il corpo della navata centrale. Con un timpano e un finestrone rettangolare. In asse il portale centrale e ai lati due portali minori. Al lato della chiesa c’è l’ingresso della sacrestia e il campanile con l’orologio. Davanti c’è il sagrato semicircolare cui si accede da una scalinata in pietra verde del Reventino, che innalza il Duomo e colma il dislivello stradale. Per la sua capienza da diversi anni vi si celebra la festa solenne di San Francesco di Paola del 2 giugno. la chiesa infatti è curata dei Padri Minimi. Vi si celebrano, inoltre le feste più importanti per la comunità di Sambiase, e nel periodo pasquale è il luogo in cui si realizzano le sacre rappresentazioni.

 

 

La Chiesa Matrice nel centro storico di Sambiase, tra storia, arte e architettura ultima modifica: 2019-03-12T08:15:50+01:00 da Gianna Maione

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