“Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna (Falco Editore) è uno dei libri contemporanei più letti nelle scuole. Il romanzo tratta temi delicati e attuali come l’antirazzismo e l’integrazione. Negli ultimi anni il romanzo si è attestato come uno dei preferiti tra gli studenti. Tante le richieste provenienti da molti istituti al punto che Falco Editore ha deciso di procedere con una ristampa.
Il cacciatore di meduse, tra migranti e diritto al futuro
La World Social Agenda della Fondazione Fontana di Padova ha inserito nel 2017 “Il cacciatore di meduse” tra i libri consigliati a studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado sul tema “Migranti e Diritto al futuro”. Dopo “Miracolo d’amore”, storia della “sua” leucemia (Rubbettino, 2005) e numerose altre pubblicazioni, Ruggero Pegna ha deciso di affrontare con grande sensibilità argomenti quali l’emigrazione e i viaggi della speranza.
L’obiettivo è quello di far comprendere il senso profondo della tolleranza, solidarietà e speranza. In questo romanzo, c’è un pezzo di storia dei nostri tempi. C’è l’avventura dei migranti vista con gli occhi di chi la vive, rischiando la vita stessa e sognandone una diversa e migliore.
I viaggi della speranza
“Ognuno ha un motivo per scappare e mille altri per sperare”, scrive Pegna, spiegando che il romanzo “è nato dal desiderio di raccontare gli stati d’animo, i sogni, le sofferenze, le difficoltà e i tanti rischi di chi lascia l’Africa con la speranza di una vita migliore”. Il romanzo racconta la storia di un bambino somalo, Tajil, sbarcato a Lampedusa con la sua mamma Halima e un Pinocchio di legno.
“Mi sono immedesimato – ha raccontato l’autore – in un bambino migrante e ho raccontato la sua storia, ovviamente romanzata. E’ lui, con i suoi occhi e i suoi sentimenti, a portarci nel viaggio dalla sua Somalia a Lampedusa e poi a farci vivere, attraverso innumerevoli avventure e un finale a sorpresa, le difficoltà dell’integrazione, la voglia di una vita normale, la capacità di superare ogni diffidenza e barriera attraverso l’umanità e l’amore.”
Attraverso gli occhi di un bambino
La commovente storia di Tajil, presentata con successo alla Book City di Milano e al Salone del Libro di Torino, colpisce per la straordinaria capacità di fare entrare i lettori nella storia, quasi fossero migranti in viaggio col protagonista. “Il cacciatore di meduse” è la commovente storia di un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle. E’ un racconto che ci apre ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, ci apre alla bontà.
Dettagliate descrizioni fanno da sfondo al viaggio di Tajil che va dall’Africa alla Sicilia, passando per incantevoli luoghi della Calabria, per poi arrivare a Roma fino a Praga. In Calabria, il bambino rimane affascinato dal Castello Aragonese di Le Castella, “tenuto a galla da milioni di meduse”. In un momento storico segnato da episodi d’intolleranza e di odio, “Il cacciatore di meduse” parla di sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore. Secondo il parere di critici e docenti, è un romanzo “magico”, ricco di poesia e umanità.
Tradotto anche in braille
Il romanzo ha ottenuto diversi riconoscimenti: primo classificato tra i romanzi al “Premio Antonio Proviero” di Trenta, al “Premio Core.re. Cultura” del Rende Book Festival, al “Premio Antonietta Roncone” di Grottole di Matera.
E ancora, menzione d’onore al “Premio Michelangelo Buonarroti”, premiato tra i finalisti al Premio Internazionale “Il sigillo di Dante” della “Dante Alighieri” di La Spezia e al Premio Nazionale Città di Grosseto “Amori Sui Generis” anche per la copertina. Il romanzo è anche già stato tradotto in braille per vedenti e ipovedenti dall’Uici di Vibo Valentia.
(Foto Facebook Il cacciatore di meduse)