Visita al vecchio carcere del quartiere di Nicastro nel cuore di Lamezia. La struttura, ormai dismessa da tempo, ha costituito una delle tappe degli itinerari lametini inseriti nelle Giornate Fai di Primavera. Un’iniziativa di gran successo, fortemente voluta dall’assessorato alla cultura del governo comunale in carica.
Visita al vecchio carcere di San Francesco a Nicastro
Ad accompagnare i visitatori e gli studenti che hanno fatto da ‘ciceroni’, lo stesso sindaco Paolo Mascaro e l’assessore alla Cultura Giorgia Gargano. Tra le tante mete degli itinerari Fai, la visita al vecchio carcere di via San Francesco è stata una delle più attese e partecipate. La casa circondariale realizzata tra le antiche mura dell’ex convento dei Francescani Riformati conserva ancora le vestigia della secolare costruzione. Testimonianze di un passato ricco di storia che andrebbe adeguatamente riscoperto e rivalutato.
Il convento diventa carcere
Dalle fonti storiche si apprende che l’antico convento, dedicato a San Francesco d’Assisi, fu fondato intorno al 1300. Più volte ristrutturato nei secoli divenne istituto di pena alla fine del 1800. La struttura è praticamente adiacente alla chiesa di Santa Maria Maggiore, che anticamente si chiamava chiesa di San Francesco.
L’ex convento e il luogo di culto costituiscono un unicum, un complesso monumentale di rara bellezza nel cuore del centro storico nicastrese. Fra le mura del vecchio carcere si possono ancora ammirare gli affreschi che adornavano le volte del convento. Nel chiostro, ora pieno di sterpi e di rovi, si possono immaginare i frati che contemplavano i testi sacri nel silenzio o i detenuti che godevano della loro illusoria libertà.
Il complesso monumentale di San Francesco, una realtà possibile
La casa circondariale lametina, dopo oltre un secolo di attività è stata chiusa nel 2015. La struttura non appartiene più al ministero di Grazia e Giustizia ma rientra ormai fra gli edifici di competenza dei Beni culturali. Sembra, infatti, che ci sia già un progetto di ristrutturazione per l’intero complesso che potrebbe, così, essere restituito alla collettività.
La riqualificazione strutturale e la rivitalizzazione dell’antico carcere riporterebbe all’antico splendore un complesso monumentale di altissimo valore storico, culturale e religioso. Un patrimonio immenso che non può continuare a morire nell’incuria e nel degrado.