Fiera di San Biagio a Sambiase, la storia di una tradizione

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Fiera di San Biagio a Sambiase, la storia di una tradizione

Fiera

Nei primi giorni di febbraio, si svolge a Sambiase la tradizionale fiera di San Biagio. Un avvenimento molto sentito dai sambiasini, che si affidano al santo e affollano le bancarelle dei venditori ambulanti in cerca di un oggetto speciale che ricordi la festa.

Una tradizione che ha origini antichissime

Dove oggi si svolge la fiera, sorgeva adiacente al Convento dei Carmelitani, a partire dal VII secolo, il Cenobio di San Biagio. Retto da monaci Basiliani attorno al quale, scrive lo storico Enrico Borrello, “sorgeranno le prime abitazioni”. È plausibile che da San Biagio derivi il nome Sambiase, frutto di una storpiatura dialettale. Non si conosce con esattezza la data di fondazione di questa importante fiera. È certo che, la notizia più antica si può rintracciare nella sezione notarile dell’Archivio di Stato, nel faldone che conserva le pratiche del notaio Pietro Paolo Moraca. L’atto porta la data del 1618.

Fiera Chiesa Ex Cenobio

La chiesa del Carmine accanto all’ex cenobio di San Biagio

Qui si legge che “per antichissimo solito” si svolgeva a Sambiase una fiera, la cui giurisdizione era del Mastro Giurato e del Magnifico Erario. Quindi, in terra sambiasina, una fiera dedicata al culto di San Biagio era presente da tanto tempo e, che una volta andati via i Basiliani è stata portata avanti dal popolo e dai Carmelitani arrivati nel 1500 sotto l’egida dell’Università.

In origine era la fiera degli animali

Era principalmente una fiera dedicata alla vendita degli animali. Si comprava il maialino da allevare e ingrassare e, che serviva per realizzare salsicce e soppressate, per sfamare la famiglia. Ma ci si potevano trovare ogni genere di animali da cortile e da lavoro: galline, oche, cavalli, pecore. Animali che erano il fulcro della civiltà contadina di un tempo. Era la fiera che permetteva inoltre lo scambio di merci e utensili tra gli abitanti del centro e con i paesi vicini.

Fiera Venditori Ambulanti

Uno dei banchi di prodotti artigianali allestiti per la fiera

Un’occasione per incrementare l’economia e, far entrare un soldo in più nelle tasche delle famiglie, che finalmente potevano permettersi di comprare beni di prima necessità e soddisfare i desideri dei bambini. Come scrive il poeta Salvatore Borrelli nella sua poesia: “A fhera ‘i Santu Vrasi” (la fiera di San Biagio), “Vèninu ‘i tutti ‘i bandi ppi lla fhèra, / m’accàttanu ‘a majìlla o ‘na vrasèra” (vengono da tanti posti per la fiera per compare la madia e un braciere). E ancora oggi, cambiati gli usi e i costumi, una moltitudine di persone affolla le strade di Sambiase. Si rimane affascinati dai banditori che richiamano l’attenzione per vendere le proprie mercanzie. Piatti, corredi, coperte, sedie artigianali e le vozze, pentole e piatti in terracotta locale. Immancabili i venditori di dolciumi tipici: i mostaccioli su tutti. Una gioia per grandi e piccini.

Fiera Ex Cenobio

L’area dell’ex cenobio dove si svolgeva la fiera anticamente

La vita di San Biagio

San Biagio è molto amato, celebrato sia dalla Chiesa cattolica, di cui è vescovo e martire, sia dalla Chiesa ortodossa. Biagio nasce a Sebastea, in Armenia dove muore il 3 febbraio del 316 d. C. Era un medico che, per la sua fede e per il suo essere integerrimo e virtuoso, fu nominato vescovo della sua città. Condannato a morte per la sua religiosità fu sottoposto a tortura e il suo corpo dilaniato con  pettini di ferro per cardare la lana. Non si piegò mai ai suoi aguzzini e alla fine fu decapitato. Anche Michelangelo gli rende onore nel Giudizio Universale ponendolo tra la schiera dei Santi, con in mano i pettini, strumenti del suo supplizio. Fu sepolto nella cattedrale di Sebastea. Nel 732 d.C. una nave con le reliquie del Santo diretta a Roma si incagliò lungo le coste di Maratea. Ancora oggi sono conservate e venerate nella sua Basilica.

Fiera San Biagio

L’effige di San Biagio nella chiesa del Carmine a Sambiase

San Biagio protettore delle malattie della gola

Il culto del Santo è legato alla sua professione di medico e alla sua propensione per la guarigione delle malattie dell’apparato respiratorio. La sua preparazione e la sua fede gli permettevano di operare “miracoli” già in vita. Molti gli aneddoti che testimoniano il suo operato. Il più noto è legato alla guarigione di un ragazzo che stava morendo soffocato a causa di una lisca di pesce, rimasta impigliata nella sua gola. San Biagio affidandosi alla fede e alla sua esperienza riesce a disostruire le vie respiratorie e a salvarlo. Dalla Chiesa è stato innalzato agli altari come protettore delle malattie della gola. Durante la celebrazione eucaristica a lui dedicata si benedice benedetta questa parte del corpo. Inoltre l’etimologia del suo nome dal latino, significa “bleso, balbuziente” e, a lui sono affidati tutti i problemi delle vie aeree superiori. San Biagio è venerato in tutta Italia e in tantissime città è stato elevato a patrono del luogo.

Fiera di San Biagio a Sambiase, la storia di una tradizione ultima modifica: 2019-01-28T08:30:26+01:00 da Gianna Maione

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