Non si spegne l’eco della visita pastorale che Papa Benedetto XVI fece a Lamezia il 9 ottobre del 2011. Un evento entrato negli annali della storia della città e della Chiesa calabrese. Senza dimenticare che Papa Ratzinger, in quella memorabile giornata fece anche visita alla Certosa di Serra San Bruno. Un atto di devozione e deferenza nei confronti di San Bruno di Colonia, il santo tedesco fondatore dell’ordine certosino.
Il ‘grazie’ di don Ubaldo Navigante
A voler ricordare ancora una volta la visita pastorale di Benedetto XVI è il diacono permanente don Ubaldo Navigante, vicedirettore Caritas nonché segretario particolare di mons. Vincenzo Rimedio, vescovo emerito della diocesi lametina. “Grazie Santo Padre, la sua presenza a Lamezia Terme ci ha lasciato il profumo della Santissima Madre di Dio e Madre nostra. Ora che Lei è in cielo, preghi per tutti noi e per il mondo intero affinché nella verità, nella carità, nel servizio e nell’amore possiamo riflettere e lavorare nella vigna del Signore per la gloria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Questo il pensiero accorato di don Ubaldo Navigante che, in occasione della visita papale, ebbe anche l’onore di affiancare il papa sull’altare durante la celebrazione della messa nella spianata dell’area industriale lametina.
La visita del Papa e le sue parole forti
La visita del Papa teologo e filosofo recentemente scomparso rimane ancora viva e presente per l’attualità del pensiero di Joseph Ratzinger. Le omelie e i discorsi pronunciati dal Santo Padre, sia a Lamezia che a Serra San Bruno, sono ancora una grande lezione di dottrina sociale della Chiesa. Molto forte e di pregnante significato l’omelia pronunciata a Lamezia. “Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale. Una terra – rimarcò il Papa – dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti.
Una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza. All’emergenza voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana“.
Il monastero pone al centro Dio
Carismatiche e incisive le parole dette a Serra San Bruno. “Cari amici di Serra San Bruno, il privilegio di avere vicina la Certosa è per voi anche una responsabilità. Fate tesoro della grande tradizione spirituale di questo luogo e cercate di metterla in pratica nella vita quotidiana. I monasteri hanno nel mondo una funzione molto preziosa, direi indispensabile. A volte il clima che si respira nelle nostre società non è salubre, è inquinato da una mentalità che non è cristiana, e nemmeno umana, perché dominata dagli interessi economici, preoccupata soltanto delle cose terrene e carente di una dimensione spirituale. In questo clima – sottolineò Papa Ratzinger – non solo si emargina Dio, ma anche il prossimo, e non ci si impegna per il bene comune. Il monastero è modello di una società che pone al centro Dio e la relazione fraterna. Ne abbiamo tanto bisogno anche nel nostro tempo”.
(Si ringrazia don Ubaldo Navigante per la gentile concessione delle immagini)