Dario Galli è stato un poeta lametino del secolo scorso, fondatore dell’accademia internazionale “Neocastrum“, con sede nella Biblioteca Comunale, della quale fu presidente per molti anni. In quel periodo allacciò rapporti d’amicizia e di stima con noti poeti come Salvatore Quasimodo e Pier Paolo Pasolini. Tra gli anni ’50 e ’60 collaborò al mensile storico letterario “Calabria Letteraria”.

Negli ultimi anni di vita soleva frequentare la libreria Minerva di don Nicola Proto che tra gli speciali ‘clienti’ annoverava dei personaggi illustri. Tra questi il prof. Oreste Borrello, l’avv. Giovanni Nicotera, il sig. Aldo Rocca, cultore di storia locale e Mons. Ferdinando Palatucci, l’allora vescovo diocesano.
La vita di Dario Galli: un legame costante con la sua terra
Nato a Nicastro il primo marzo del 1914 da Davide Galli e da Rosina Adelina De Sensi, ebbe tre fratelli: Italo (morto nella battaglia di Cefalonia), Mario e Dora. Sotto la guida del padre, insegnante di scuola elementare, iniziò gli studi sin dalla giovane età. Conseguito il diploma magistrale partì volontario per la Spagna con il grado di sottotenente. Lì iniziò a scrivere le sue prime poesie nate dal sentimento nostalgico per la sua terra.

Tornato in Italia con la Croce al Merito di guerra fu richiamato alle armi all’inizio della II Guerra Mondiale. Terminata la guerra, insegnò dapprima educazione fisica al liceo classico “F. Fiorentino” e successivamente ebbe un impiego a Nicastro all’agenzia del Banco di Napoli. Sposò Irma Giordano, maestra di scuola elementare, dalla quale ebbe cinque figli: Davide, Italo, Donatella, Sergio e Libero. Morì a causa di problemi cardiaci nell’ospedale di Catanzaro il 24 ottobre 1977.
Le opere del poeta e la dedica di Eugenio Leone
La pubblicazione delle sette raccolte di Dario Galli si concentra tutta nel periodo di un decennio. Il primo volume Canti perduti (Ed. Nucci, Nicastro, 1953), contiene le poesie scritte durante la guerra di Spagna. Contiene inoltre, le poesie ispirate alla II Guerra Mondiale, nella quale fu ucciso il fratello Italo. All’opera maggiore seguono Sette faville (Ed. Nucci, Nicastro, 1955) e Strade del mio paese (Edizioni Pellegrini, Cosenza, 1956), che raccontano i luoghi della Nicastro della sua giovinezza.

Seguono Canti crepuscolari (Roma, 1957), Il dono (Roma, 1961), Allu cantu d”a vrascera (Roma,1962) e Canto di zingari (Giffone, Reggio Calabria), pubblicata senza data, ma certamente dopo il 1962. Nel volume Dario Galli-La poetica della memoria e il dialetto Nicastrese, (Calabria Letteraria Editrice Soveria Mannelli 1993) a lui dedicato, Eugenio Leone evidenzia come al poeta spetta il grande merito di avere salvato il dialetto nicastrese dall’oblio, dandone una trascrizione attendibile ed una forma letteraria dignitosa.
La poetica di Galli e il volume postumo
La poetica del lametino Dario Galli è stata posta in evidenza da Italo Leone, presidente dell’Uniter, attraverso l’esame minuzioso del volume “Le opere di Dario Galli”. Il libro, curato e pubblicato a proprie spese dai figli del poeta, Davide e Donatella, segue il percorso cronologico di composizione desiderato dal padre. Così scrive il prof. Leone «Dario Galli, ha avuto la capacità di rievocare i sentimenti, il paesaggio, i personaggi di un’epoca che ha visto la rapida trasformazione del nostro Paese in una moderna città».

Per esprimere tutto ciò, Galli utilizza un nuovo strumento linguistico capace di cogliere tutte le sfumature: il dialetto. Le sue rime sono prive di ogni traccia di indignazione o denuncia sociale. In molte poesie si possono cogliere i modelli carducciani e pascoliani, come in “Sette faville” e “Strade del mio paese”. Le liriche delle opere “Canti crepuscolari” e “Il dono” riflettono invece un’anima tormentata e sensibile.
Dario Galli tra fama e riconoscimenti
Il poeta ha ricevuto numerosi riconoscimenti, anche a livello internazionale, per la pubblicazione di molte raccolte di liriche in lingua italiana e in vernacolo nicastrese. Numerosi gli altri riconoscimenti, tra cui quello dei Presidenti della Repubblica Italiana Antonio Segni e Giovanni Gronchi. Ha ricevuto anche riconoscimenti da istituzioni culturali, italiane e straniere.

La città di Lamezia Terme, consapevole del valore della sua poesia, gli ha intitolato una strada ed ha affisso una lastra di marmo sul muro della casa in cui abitava. Nel 2019 Grafichè Perri Editore di Lamezia Terme ha promosso la prima edizione del concorso letterario “Premio Nazionale Letterario Dario Galli”. Un’iniziativa culturale che ha riscosso particolare successo, tanto da indurre gli editori di Grafichè ad organizzare una seconda edizione.
Commenti
