Nella sala polivalente del Chiostro di San Domenico presentato il progetto “Caffè Alzheimer” facente parte del programma Royalties Calabria. I “Caffè Alzheimer” sono dei luoghi di incontro dove persone affette da demenze ed i loro familiari possono ritrovarsi in un clima di serenità con l’aiuto di un’équipe di professionisti esperti in malattie neurodegenerative. Nell’incontro al Chiostro è stato illustrato un progetto importante che sarà espletato a Lamezia e Maida grazie all’Associazione per la ricerca neurogenetica (Arn) che, ormai da diversi anni, realizza i “Caffè Alzheimer” insieme ad un gruppo di volontari.
Caffè Alzheimer
Gli obiettivi prefissati nel bando sono quelli di ridurre i danni sociali delle malattie neurodegenerative, intercettare i bisogni inespressi delle persone malate e dei loro familiari, abbattere lo stigma, creare una comunità amica delle demenze. I beneficiari saranno 24 persone affette da disturbi neurologici in ambito geriatrico, malattia di Alzheimer, demenze ed anche i loro familiari. Antonio Laganà, presidente dell’Associazione per la ricerca neurogenetica ha evidenziato che “negli ultimi anni sono stati i volontari a portare avanti i “Caffè”. Ora, grazie a questo bando, si potrà pianificare ancora meglio il lavoro con professionisti operanti nel settore ma anche grazie alle associazioni dei territori che sono stati coinvolti nel progetto”.
Soddisfazione per il risultato raggiunto, grazie al lavoro sinergico svolto, è stato espressa sia dal sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro che dal sindaco di Maida, Galdino Amantea, primi cittadini dei centri in cui prenderanno vita i “Caffè Alzheimer”. Gianfranco Puccio, neurologo, componente tavolo tecnico regionale sulle demenze, ha evidenziato che tramite il lavoro dei “Caffè” sarà possibile potenziare le attività residue del patrimonio emotivo dei soggetti ammalati. Ciò, grazie anche a delle precise normative del piano nazionale delle demenze approvato nel 2014.
Le finalità del progetto
Teresa Dattilo, assistente sociale Arn, ha specificato bene le figure professionali coinvolte nel progetto grazie al bando della Regione. Il team sarà composto da due psicologi, una fisioterapista, un assistente sociale, una musicoterapeuta, un educatrice. Tutti esperti che avranno l’obiettivo di stimolare le capacità cognitive con attività psico-relazionali e ludico-ricreative e di laboratorio. Previsti per i familiari degli ammalati, gruppi di aiuto e incontri tramite remoto con esperti del settore. Rita Cervadoro, presidente Auser Maida, ha precisato il lavoro svolto dalla sua associazione nel territorio e come sia importante dare uno sguardo all’Alzheimer grazie a questa attività mirata, di promozione sociale.
Plauso per l’iniziativa intrapresa e piena collaborazione dagli uffici e dagli assessorati alle politiche sociali dei due Comuni coinvolti, rappresentati dalle due assessore Maria Concetta Pileggi (Maida) e Teresa Bambara (Lamezia). Quest’ultima è anche responsabile dell’ambito sociale territoriale. Maria Mirabelli, psicologa Arn, ha evidenziato che nella parte iniziale della malattia c’è una sorta di “negazione” da parte dei familiari dell’ammalato. E, quindi, l’operato dei “Caffè Alzheimer” potrà avere un valore altamente positivo nel rapporto famiglia-ammalato.
Infine Amalia Bruni, consigliera regionale nonché vicepresidente commissione Sanità della Regione Calabria, ha sottolineato la bontà del bando che sperimenta all’interno del sociale oltre che in ambito scientifico. Ciò, con la consapevolezza di avere degli strumenti che possano in qualche modo avvicinare le famiglie perché, in merito a questa importante problematica, si possa avere una situazione strutturata sul piano sociale e sanitario.
Gli incontri partiranno il 22 febbraio a Casa Alzal in via Basilio Sposato a Lamezia e nel municipio di Maida in via Ottorino De Fiore dal primo marzo.