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Mario Vitale e il suo nuovo film con Beppe Fiorello

Mario Vitale Cover

Mario Vitale ha solo 35 anni, ma le idee molto chiare. Il regista lametino si prepara a una nuova e importante sfida. Sarà, infatti, il regista del film “L’Afide e La Formica” interpretato dal grande Beppe Fiorello e prodotto dalla Indaco Film di Luca Marino. L’attore ha deciso di prendere parte al film, apprezzandone l’alta qualità e il valore artistico. Il film – opera prima di Mario Vitale scritta con Saverio Tavano, Francesco Governa e Josella Porto – è un progetto tutto calabrese. Vincitore del bando di produzione della Calabria Film Commission; le riprese inizieranno il prossimo giugno. Mario Vitale vanta già prestigiosi riconoscimenti cinematografici.

Mario Vitale Riconoscimenti
Alcuni dei riconoscimenti vinti da Vitale con le sue pellicole

Lo scorso anno è stato tra i vincitori del Long Less Film Festival. Il corto “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare” è stato scelto dalla Rai per Tulipani di Seta Nera, il Festival Internazionale del Film Corto, ed è anche stato semifinalista al Los Angeles Cinefest. Nel 2015 ha partecipato al corto collettivo “Il Miracolo” presentato alla 72ma Mostra del Cinema di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma. Vincitore di una Menzione Speciale ai Nastri d’Argento 2016. Dopo un esperienza come assistente alla regia sul set de “Il Giudice Meschino” di Carlo Carlei con Luca Zingaretti, ha diretto il cortometraggio “Il Tuffo”, premiato in prestigiosi festival.

Mario Vitale dirige Beppe Fiorello. Che emozione è?

Mario Vitale e Fiorello
L’attore Beppe Fiorello e il regista Mario Vitale

Sicuramente una grande emozione. Quando siamo partiti con questo progetto avevamo delle alte aspettative, ma non pensavamo di fare breccia nel cuore di un attore così importante. E’ stato bellissimo ricevere la notizia. Il tutto è avvenuto nel modo più semplice e lineare possibile: l’agenzia ha fatto leggere a Beppe la sceneggiatura che se ne è subito innamorato. Stentavamo a crederci e ci abbiamo messo un po’ prima di realizzare che tutto stava accadendo davvero. Tanta emozione, quindi, ma è anche vero che seguo da anni questo progetto che è ben radicato e delineato nella mia mente per cui credo che sarà anche molto naturale rapportarmi con Beppe e dirigerlo.

Di cosa parla questo film?

Mario Vitale Macchina Da Presa Due
Il regista sul set di un suo film

E’ la storia di una ragazza musulmana che vive in Calabria. Una ragazza con tutte le problematiche tipiche della sua età e con la voglia di sentirsi libera di vivere la sua adolescenza. Fatima conosce un professore di educazione fisica a cui è morto un figlio. L’uomo è ossessionato da una maratona che aveva fatto correre anche a lui. Nasce così un rapporto simbiotico tra i due che attraverso questa “corsa” riusciranno a liberarsi dei loro demoni: Fatima troverà il modo di fuggire dall’oppressione della sua famiglia e lui a “far pace con quel figlio” che spesso nella vita aveva abbandonato.

Nei tuoi corti tratti spesso di problemi sociali. Cosa pensi di dare in più rispetto ad altri registi?

Mario Vitale Prenditi Cura Oriuzzont
Prenditi cura di me

Non ho la presunzione di dare qualcosa in più, ma più che altro il desiderio di voler contribuire con la mia visione al tema del lavoro, per esempio, o della violenza sulle donne come in “Prenditi cura di me“. Cerco di dare un punto di vista originale, magari poco battuto, ma sempre legato al sentimento umano. Nei miei lavori l’emozione la fa da padrona. In Calabria spesso sentiamo dire che “al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare“. Per me questa frase è stata una spinta per fare quello in cui credevo. Inventarsi non deve significare “improvvisarsi” ma perseguire con determinazione i propri sogni. Bisogna essere “accaniti” e, in questo caso, la testardaggine tipica di noi calabresi può diventare un’arma per realizzare ciò in cui davvero credi.

Quali sono le difficoltà di lavorare nel cinema in Calabria?

Fino a qualche tempo fa le difficoltà erano veramente tante. Adesso si è fatto un gran passo in avanti grazie anche a Giuseppe Citrigno, presidente in Calabria della Film Commission che ha ridato lustro a questo ente che può svolgere un ruolo fondamentale per il nostro settore. Basti pensare a quanto realizzato in Puglia che è diventata centro del cinema in Italia. La Calabria può dare tantissimo perché è un set a cielo aperto dove in dieci minuti riesci a raggiungere il mare o la montagna. Rispetto al passato sicuramente la difficoltà è diminuita.

concerto con la chitarra

Il fatto che io possa girare il mio primo in film in Calabria, e come me anche altri, è la prova di questo. Certo devo dire anche grazie alla sensibilità di Luca Marino di Indaco Film che ha creduto in me e prodotto questa pellicola. Abbiamo incontrato diversi ostacoli, è vero, ma se qualcosa riesce a muoversi significa che è stato fatto un passo in avanti. Speriamo d’essere i pionieri che aprono la via. La macchina organizzativa ha iniziato a muoversi, producendo risultati anche economici. Il cinema può infatti essere anche in Calabria un’importante risorsa e bisogna seguire questa scia anche a livello politico.

Quando è nato in te il desiderio di fare questo lavoro?

Al giorno d'oggi il lavoro te lo devi inventare
Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare

E’ nato da subito. Avevo sei anni quando mio padre portò a casa il primo videoregistratore. Erano gli anni ’90, il regno dei VHS e delle videoteche. Mi perdevo tra gli scaffali a cercare film. Adesso lo faccio su Netflix. Ma finisce sempre allo stesso modo: passo il tempo a cercare i titoli, ma poi mi perdo nelle trame e finisce la serata senza che abbia guardato nulla. Il mio percorso è stato quindi del tutto spontaneo. Una conseguenza di questa passione. E’ stato naturale iscrivermi all’università per studiare le Tecniche dello Spettacolo Cinematografico. Il mio corto “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare” è figlio di questo percorso, fatto di difficoltà e incertezze. Ma sempre convinto che bisogna crederci al cento per cento perché è l’unico modo per centrare l’obiettivo.

Chi è Mario Vitale nella vita privata?

Una persona semplice. Vado ai concerti, mi piace la musica, suono anche la chitarra.  Ma al gran casino preferisco la compagnia di pochi amici.

Mario Vitale Musicista
Mario Vitale con la sua amata chitarra

Sogni nel cassetto?

Era quello di fare questo film, anche se fino a quando non sarà terminato non potrò dire di averlo compiutamente realizzato. Guardando oltre, penso che oggi il sogno nel cassetto sia quello di riuscire a vivere di quello che desideri. Vivere come vuoi, facendo ciò che ti piace, trovando un’armonia tra ciò che sei e ciò che ti piace.

(Foto Facebook official Mario Vitale)

Mario Vitale e il suo nuovo film con Beppe Fiorello ultima modifica: 2020-02-07T07:32:59+01:00 da Raffaella Natale

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