La battaglia di Maida combattuta nella pianura di Sant’Eufemia nel lontano 1806 è un evento militare e politico da inserirsi nelle strategie belliche del periodo napoleonico. Ha visto contrapporsi francesi e inglesi per il predominio dei territori periferici dell’Europa, nel periodo di massima espansione dell’Impero di Napoleone Bonaparte, sovrano illuminato ed europeista ante litteram.
La battaglia di Maida: la storia
Il 1806 è l’anno che segna la fuga dei sovrani Borbone da Napoli e l’incoronazione a Re di Napoli di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone. Il meridione d’Italia era visto come il ponte naturale verso l’Egeo e i Balcani. Il Regno di Napoli sotto l’egida francese stava concretizzando il predominio indiscusso sull’Europa. Un campanello d’allarme per gli Stati europei che creano alleanze per sconfiggere Napoleone, e fermare la sua avanzata.
Nel Mediterraneo staziona la marina inglese che controlla la Sicilia e la Sardegna. Questa si dimostra un alleato molto interessato per i sovrani Borbone e, intanto, gli eserciti francesi percorrono le strade e i territori del Regno di Napoli soprattutto in Calabria che, sarà terra ostile per i francesi. I briganti, che diventeranno eroi e diavoli, fomenteranno un clima di guerriglia contro gli invasori e, questi dal canto loro, si dimostreranno feroci persecutori. In questo clima di tensione si pianifica uno scontro che culminerà con la battaglia di Maida.
Battaglia di Maida, gli inglesi sconfiggono i francesi in terra calabra
Le cronache raccontano che la sera del 3 luglio al largo di Sant’Eufemia, cala l’ancora la flotta inglese. Un esercito guidato dal generale John Stuart sbarca nei pressi del Bastione di Malta. La torre di avvistamento diventa accampamento inglese. Contemporaneamente sul pianoro di Campolongo alle pendici di Maida è accampato l’esercito francese capitanato dal generale Jean Reynier. Maida era considerata sicura roccaforte giacobina e antiborbonica e così il 2 luglio il generale Stuart aveva emesso un proclama rivolto ai calabresi, in cui prometteva la liberazione dal francese oppressore.
Il generale invitava i calabresi del luogo a unirsi alla battaglia e molti volontari risposero alla chiamata tanto che all’alba del 4 luglio iniziarono le operazioni belliche. Gli inglesi che si erano spostati a ridosso dell’accampamento francese, schierarono le truppe su due file parallele: la sottile linea rossa. A loro volta i francesi si stavano organizzando sia contro l’attacco inglese, sia contro i briganti nascosti nelle vicinanze. Lo scontro ebbe inizio e i francesi furono sconfitti.
Londra e Maida un legame indissolubile
Richard Hopton nel suo “The Battle of Maida 1806: fifteen minutes of glory“, racconta come la strategia inglese ebbe il sopravvento contro un esercito francese, pronto ma poco organizzato. Sul campo di battaglia rimasero tanti morti, sepolti in fosse comuni sul campo; feriti e prigionieri che finirono in mano inglese. Il generale Stuart entrò vincitore a Maida e fu accolto dalla famiglia Vitale nel suo palazzo. La cittadina tutta si adoperò per la cura e il soccorso dei feriti.
Il generale scrisse il proclama trionfale rivolto ai calabresi liberati dalla tirannia francese. La notizia della vittoria nella battaglia di Maida arrivò in terra inglese e Giorgio III innalzò agli onori del regno il generale Stuart. Per l’occasione è stata coniata anche una moneta celebrativa. La strategia militare utilizzata è stata inserita negli studi delle accademie militari, e vi si trova tuttora. A Londra un intero quartiere, Maida Vale è sorto in onore dell’evento e, inoltre, vi è anche l’omonima fermata della metropolitana.