L'opera popolare "Renzo e Lucia" incanta il pubblico dell'Abbazia Benedettina - itLameziaTerme

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L’opera popolare “Renzo e Lucia” incanta il pubblico dell’Abbazia Benedettina

Renzo E Lucia

Renzo e Lucia, amore in musical per i protagonisti de “I promessi sposi” del Manzoni: il romanzo storico per eccellenza rivisitato magistralmente dall’associazione Gala. Una duplice resurrezione storica ha coinvolto Lamezia Terme in questa calda estate. Dopo tre anni di penombra, trascorsi tra cancelli serrati e lungaggini burocratiche, si riaccendono i riflettori sui ruderi dell’Abbazia Benedettina. Ad andare in scena, tra i resti del claustrale edificio, la più travagliata e popolare storia d’amore della letteratura italiana.

Renzo e lucia Opera popolare
I protagonisti del musical I promessi sposi

Le vicissitudini di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, sposi promessi e osteggiati dalla viltà in abito clericale e dalla superba tracotanza nobiliare, si intrecciano alla storia locale tra le cinta del secolare complesso monastico. Il risultato è un musical teatrale degno delle più alte trasposizioni che l’opera magna di Alessandro Manzoni abbia conosciuto nel tempo.

L’Abbazia Benedettina riapre i cancelli per Renzo e Lucia

Riconsegnata alla città nel luglio scorso, l’Abbazia Benedettina è ora visitabile gratuitamente tutti i martedì e giovedì dalle 17 alle 20. Con il prezioso contributo dei volontari del Servizio civile universale, ‘ciceroni’ d’eccezione, il vetusto convento riprende vita dopo un lungo oblìo. Ultimata nel 1062, il monastero figura tra le più salienti opere che hanno scandito la storia della piana lametina.

Renzo e lucia in Barca
Una scena dell’opera popolare rappresentata tra i ruderi dell’Abbazia Benedettina

Edificata sotto l’egida del duca di Calabria, Roberto il Guiscardo, la sua costruzione sancisce il prologo del dominio bizantino e il preludio della colonizzazione romana sui territori assoggettati. Apogeo di questo processo di latinizzazione, la forma architettonica della Abbazia venne ideata da Roberto di Grantmesnil, che si ispirò allo stile nordico-benedettino dei monasteri della Normandia. A lavori ultimati, l’abbazia divenne dimora dei Benedettini provenienti da Saint Evroul-sur-Ouche prima e dei Cavalieri di Malta poi.

Una storica e suggestiva cornice scenografica

L’imponenza della struttura monastica, emulata nei progetti architettonici di numerose abbazie medioevali del mezzogiorno, conferisce all’edificio una duplice funzione. Essa è luogo di culto e preghiera ma anche fortezza contro le incessanti incursioni saracene. Servendosi di una buona dose di creatività e di qualche tematica pellicola cinematografica, è facile immaginare corsari dalla pelle scura e dai tratti arabeggianti approdare sulle coste lambite dal Mediterraneo. La commistione di stili diversi, emblema del crocevia di popoli e culture che hanno palpato l’istmo, è rinvenibile pure nelle sue rovine.

Renzo con don Abbondio
I bravi e don Abbondio

Ancora oggi, tra i suoi antichi resti, si riesce a cogliere la suggestiva influenza di lande remote e popoli stranieri. Nel disastroso terremoto che nel 1638 scosse l’attuale Lamezia Terme, crollò quasi l’intero edificio, restaurato più tardi dal Balì Signorino Gattinara. Quel che rimane non è molto ma comunque abbastanza per presumere l’esotico fascino e la magnificenza del cenobio. L’agglomerato di ruderi e le cinta murarie sopravvissute, delineano l’anatomia della monumentale struttura. Oggi pregevole e ricercata cornice teatrale!

I Promessi Sposi riproposti dall’associazione Gala

Acronimo di Giovani artisti lametini associati, l’associazione teatrale Gala vanta già ben dodici anni di attività. Dotati del superpotere del divertissement, i giovani talenti ‘sfornati’ dalla scuola animano, da più di un decennio ormai, la scena culturale di Lamezia Terme. E lo fanno in maniera sagace e inconsueta, mescolando la vivacità della musica, l’intensità del teatro e l’immensità del patrimonio letterario italiano, con una miscellanea estremamente ammaliante.

Renzo e don Rodrigo

L’elemento vincente delle trasposizioni risiede proprio nella complementarità delle parti che le compongono. Non solo musica, non solo teatro, non solo letteratura. Ma un’ amalgama dei tre elementi che mette insieme poeti, amanti e condottieri e li prefigura tra i siti di interesse della città. Testimonianza di quel che siamo stati!

Renzo e Lucia, grande successo di pubblico e di critica

Rimanendo fedele alla peculiare espressione artistica l’associazione Gala, per ben tre serate consecutive, ha riportato sulla scena I promessi sposi. E lo ha fatto in una forma inedita, singolare. Di fronte ad una numerosa platea, stregata dalla maestria degli attori e dall’inconsueto décor, Renzo e Lucia, dopo una interminabile serie di avversità, si scambiano la mutua promessa di amore eterno. Ad introdurre la commedia, una rilettura contemporanea e attuale del manzoniano romanzo, regalata al pubblico da don Osvaldo Gatto.

Renzo e lucia Roberto panzarella
Il professor Roberto Panzarella riceve il saluto degli attori e del pubblico

Con una concisa e densa postilla introduttiva sulla figurativa protagonista dell’opera – la conversione – la guida spirituale invita la platea alla riflessione più intima. E inizia proprio con la conversione di Fra Cristoforo il primo atto della commedia popolare, diretta dal professore Roberto Panzarella e scritta in parole e musica da Babara Panzarella. Fin dalla prima scena si percepisce subito l’alto livello degli attori e dello spettacolo, che non si limita a rimanere sul palco ma scende tra il pubblico, si mette al suo stesso piano, avvalorando la definizione di commedia popolare.

La peste del Seicento e la pandemia attuale

Estremante evocative e spietatamente attuali le scene incentrate sulla diffusione dell’epidemia pestilenziale. Bizzarre analogie accomunano la diffusione della peste secentesca con l’emergenza pandemica dei giorni nostri. Tant’è che le scene durante le quali i Monatti prelevano i moribondi per confinarli nel Lazzaretto provocano un silenzio assordante. Qualche occhio lucido e mani portate al viso per assicurarsi la buona tenuta della mascherina.

Renzo e lucia con l'Innominato

Probabilmente nessun’altra opera letteraria si sarebbe adattata così perfettamente all’attuale situazione storica. Allestirla in uno spazio serrato fino a poco tempo fa e oggi restituito ai cittadini, in un momento in cui una delle parole più ricorrenti è “chiusura”, è stata una scelta coraggiosa e vincente! I promessi sposi di Gala hanno fatto il sold out: tre serate di pienone tra le antiche mura dell’Abbazia tra consensi e applausi più che meritati. I giovani artisti lametini incassano il grande successo e si confermano come una importante e significativa realtà del panorama culturale calabrese.

(Si ringrazia l’associazione Gala per la gentile concessione delle immagini)

L’opera popolare “Renzo e Lucia” incanta il pubblico dell’Abbazia Benedettina ultima modifica: 2020-08-25T08:53:50+02:00 da Martina Falvo

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