Escher in Calabria: 86 opere e l’omaggio di una lametina – itLameziaTerme

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Escher in Calabria: 86 opere e l’omaggio di una lametina

Mostra Escher

“Ero incredibilmente interessato al paesaggio del Sud Italia, non al paesaggio italiano in generale, alle influenze dei Mori come ad esempio quei tetti tondeggianti. E ho trovato tutto questo affascinante”. Questo è il pensiero del genio olandese su cui si basa la mostra “Escher, la Calabria, il Mito“. Dove viene raccontato il suo legame con i paesaggi della penisola calabrese in particolare. E si scopre, opera dopo opera, come la sua attitudine artistica trovi proprio in questo tipo di geografia la sua espressione iperbolica.

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Escher a Scilla nel 1930

Escher e la Calabria: mondi convergenti

Strapiombi sul mare e vegetazione lussureggiante: cosa c’è di più familiare per noi calabresi? Siamo circondati da una scenografia naturale dove rocce ruvide, colline dolci, panorami armonici e architetture spigolose s’incontrano in un tutt’uno. Escher ha intravisto della geometria quasi poetica nei borghi innestati sui cocuzzoli. Ha individuato un’inusuale percezione dello spazio nella commistione sregolata tra l’opera dell’uomo e il paesaggio naturale. Sono le sue stesse opere, infatti, a dichiarare l’innamoramento che ha provato per la Calabria. 7 xilografie e 6 litografie che ritraggono: Rocca Imperiale, Morano, Rossano, Santa Severina, Tropea, Scilla, Pentedattilo e Stilo.

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La proiezione di un video sull’arte di Escher

Escher era arrivato nella nostra regione nel 1930 con i suoi amici svizzeri: i pittori Giuseppe Haas Triverio e Robert Sciess e lo storico Jean Rousset. Sul suo diario aveva scritto di aver percorso in tutto 1700km, partendo da Roma con 1325,70 lire in tasca. Un viaggio che lo ha portato ad associare la sua visione artistica agli scorci calabresi. L’ispirazione lo ha accompagnato per tutto il tour: “Il paesaggio più bello che abbia mai visto è quello del Sud”, ha affermato dopo la sua visita nella penisola calabrese.

Mostra Escher3

L’opera che ritrae Pentedattilo

Opera d’arte escheriana: scienza e ispirazione

Nel complesso monumentale di San Giovanni a Catanzaro sono esposte 86 opere del genio olandese, divise per periodo biografico e artistico. Fireworks (1933) e Dream (1935) sono in mostra per la prima volta in Italia. Molte di queste opere fanno parte della collezione privata di Federico Giudiceandrea – uno dei maggiori collezionisti di Escher al mondo – curatore della mostra insieme a Domenico Piraina. La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura di Catanzaro, dalla Regione Calabria e dal Gruppo Arthemisia, con la collaborazione di M.C. Escher Foundation.

Mostra Escher4

Da sinistra Dream, Ordine e Caos II e Drago

Nei ritratti dei paesini calabresi permane il tratto caratteristico di Escher. Egli interpreta la realtà attraverso le leggi dello spazio e i principi scientifici in generale. Il suo genio è stato, ed è ancora, emulato per la sua capacità di modellare la rigidità dei principi fisici e matematici nell’estetica artistica. In ogni opera esposta si può individuare il principio al quale il quadro si ispira. Questo viene nascosto attraverso tratti surreali e distorti, e contemporaneamente viene applicato in modo coerente. Tra i quadri esposti, ad esempio, “Superficie Increspata” si basa sulla legge della prossimità; “Pozzanghera” sulla legge della continuità e così per le altre rappresentazioni. Sono proprio gli effetti ottici prodotti a creare la figura del quadro nella sua interezza. 

Mostra Escher.sala Specchi

Installazione di specchi e forme geometriche che crea particolari effetti ottici

Eschermania. L’opera dell’artista lametina Graziella Cantafio

Il termine eschermania indica quanto i lavori dell’artista olandese facciano parte del nostro quotidiano. Non solo perché la sua influenza è stata così forte da modificare il nostro immaginario. Ma perché, nel concreto, molti oggetti d’uso comune, come cartelloni pubblicitari, francobolli, suppellettili e copertine di dischi recano omaggi ai suoi disegni, e continuano a trasmettere la sua arte. In questa dimensione escheriana della realtà si inseriscono i tributi di alcuni artisti calabresi alla mostra di Catanzaro.

Mostra Escher Calabria

L’opera in ceramica di Graziella Cantafio nella teca di vetro

Tra questi è presente anche l’opera di Maria Graziella Cantafio, nota artista lametina, specializzata nella lavorazione della ceramica. La sua opera consiste in due piatti di ceramica ingobbiata e graffiata. I decori riproducono delle celebri figure di un quadro di Escher. Ne mantengono la percezione giocosa e vivace, tipica dell’arte dell’olandese. Allo stesso tempo, l’opera riporta con precisione il carattere seriale e proporzionato delle forme. Questa riproduzione, su un diverso supporto, enfatizza l’inganno spaziale tipico dell’opera escheriana.

Escher in Calabria: 86 opere e l’omaggio di una lametina ultima modifica: 2018-12-04T10:57:04+01:00 da Anna Colistra

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