Capodanno senza pistole, una festa di grandi e piccoli per la libertà

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Capodanno senza pistole, una festa di grandi e piccoli per la libertà

Capodanno senza pistole

È necessario “recuperare una maggiore avvedutezza”. Questa la riflessione proposta per la fine del 2018 dalla ventinovesima edizione di Capodanno senza pistole, ormai storica manifestazione promossa dall’associazione “e sancta Lucia”, quest’anno in collaborazione con il Caffè letterario “Il Chiostro”. Il consueto e atteso appuntamento presso il Complesso di San Domenico, la sera del 31 dicembre, alle 19:00, affronterà attraverso il raccoglimento e il gioco il tema della libertà nella necessità. Lo spunto giunge da alcuni episodi che hanno segnato l’anno che sta per concludersi. Una grande festa di palloncini, infine, accompagnerà il divertimento dei più piccoli, reinterpretando in maniera educativa i classici botti di fine anno.

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Animazione con i palloncini – Dapì Caimi PH

Il tema: la libertà nella necessità

È da alcuni fatti tragici che quest’anno Capodanno senza pistole prende le mosse per offrire alla città di Lamezia Terme un momento di riflessione. Il crollo del ponte di Genova, i morti del Raganello, lo Tsunami in Indonesia e il terremoto a Catania producono interrogativi sul modo di agire degli uomini. Sempre più veloci e spesso presuntuosi, confidiamo eccessivamente sulla forza, sulla volontà e sulla tecnica; perdiamo, così, di vista la necessità di essere avveduti per saper stare bene al mondo e con gli altri.
L’avvedutezza è un’obbedienza alla realtà che nulla toglie alla libertà. Mette, anzi, al riparo dalla presunzione di potere. È un esercizio di umiltà che insegna la cura, partendo dal rispetto e dalla conoscenza delle cose e delle persone che ci circondano.

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Festa con i palloncini – Dapì Caimi PH

L’importanza delle relazioni

L’avvedutezza suggerisce la prudenza, sulla base della nostra condizione di esseri piccoli in un mondo più grande. Ma nulla toglie al coraggio, alla scoperta e alla possibilità di osare. L’importante è non farlo fino al punto da sentirci onnipotenti, senza riferimento ad altro che a noi stessi e alle nostre ambizioni. Come ci anticipa Don Vittorio Dattilo, “ciò che rende interessante l’esistenza è l’importanza della relazione, in tutti i campi”. Si tratta della capacità di trovare la nostra misura accogliendo come riferimento le persone e le cose che ci stanno intorno, anziché rifiutarle perché non immediatamente commisurate ai nostri obiettivi e al nostro modo di essere. Anche nel limite può esserci una possibilità di apertura e superamento. In questo senso l’avvedutezza conduce verso l’accettazione che, andando oltre l’arroganza e la tracotanza, diventa una forma superiore di libertà.

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Festa con i palloncini – Dapì Caimi PH

Per i più piccoli: la rana di Fedro

Se per i più grandi questo argomento sarà affrontato facendo ricorso alle parole di Simone Weil, filosofa e mistica, ai più piccoli verrà offerta l’animazione di una fiaba. Le “disavventure di una rana che voleva essere grande come un bue”, di Fedro, rappresenteranno il triste destino, a scapito della vera libertà, di certe ambizioni irragionevoli. Questa semplice e divertente storia è stata ripresa in versi da Jean de La Fontaine che si chiede con sarcasmo e amarezza: “signori ambiziosi e senza testa…quante sono le rane come questa!”.

La festa di palloncini

La serata si concluderà alle 20:00 con una festa di palloncini. Il capodanno è noto per la celebrazione del nuovo inizio attraverso spari che hanno un’antica origine apotropaica. I botti generano l’illusione di allontanare il male e propiziare il bene e di poterlo fare con le proprie mani. Ma non di rado generano terribili incidenti e diventano un esercizio di potere, perché in molti cercano di primeggiare con i propri colpi. Come recita un vecchio manifesto di Capodanno senza pistole: “spari e botti sanno tanto di guerra, di mafia, di morte”. I palloncini, invece, riproducono il suono, ma non invadono lo spazio, non colpiscono gli altri e rispettano la libertà altrui. Scoppiano in maniera gentile perché non si espandono e, anzi, si ritirano. Per questo motivo, come si legge in una poesia di una vecchia edizione, i palloncini sono simbolo di tutto ciò che dovrebbe svanire e cedere il passo. Farli scoppiare, allora, è un auspicio di cambiamento.

Capodanno senza pistole, una festa di grandi e piccoli per la libertà ultima modifica: 2018-12-31T10:58:52+01:00 da Fabio Truzzolillo

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