A Dublino una scuola di cucina dal sapore tutto italiano – itLameziaTerme

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CIBO INTERVISTE

A Dublino una scuola di cucina dal sapore tutto italiano

la Lezione Di Cucina

A Dublino c’è una scuola di cucina che parla calabrese. In Irlanda e, soprattutto nella capitale Dublino, c’è una numerosa comunità di italiani che lavorano e portano orgogliosamente in alto il nome dell’Italia nel Mondo. Abbiamo incontrato Giuseppe Crupi, che è direttore della italian school of cooking, School “Pinocchio”, a Dublino.  È calabrese: papà crotonese e mamma lametina.

A Dublino la scuola di cucina made in Calabria

Situata nel cuore di Dublino, a Temple Bar, la scuola riscuote un grande successo con una clientela sempre più numerosa. Un’ulteriore testimonianza di quanto il made in Italy ed il buon cibo italiano siano elementi di traino per il Belpaese fuori dai confini nazionali. La scuola di cucina è stata fondata da due molisani, Marco Giannantonio e Maurizio Mastrangelo nel 2004, e fa parte di una holding dal nome molto evocativo Flavour of Italy. Quest’anno per il loro impegno e la loro lungimiranza ai due fondatori è stata conferita l’onorificenza di Cavalieri della Stella d’Italia. Il titolo, assegnato dal Presidente della Repubblica, è stato consegnato loro dall’Ambasciatore d’Italia in Irlanda. Un riconoscimento assegnato a coloro che promuovono i rapporti d’amicizia e collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi. La cucina italiana che tanto piace agli irlandesi ci viene raccontata da Giuseppe Crupi.

Una Lezione Nella Scuola Di Cucina A Dublino

Scuola di cucina, perchè proprio a Dublino?

Studiavo ingegneria meccanica in Italia, stavo facendo la tesi e mio fratello, che insegnava al Trinity College, mi ha chiesto di raggiungerlo, per aiutarlo a cercare casa. Non ho mai deciso di fermarmi, ma oramai sono 18 anni che vivo a Dublino. Ho cambiato diverse volte lavoro, sono stato al Trinity College a fare ricerca come ingegnere poi mi sono occupato di lingua e traduzioni, dirigendo una scuola di lingue. Insegnavo italiano e facevo traduzioni. La maggior parte erano traduzioni dallo spagnolo e dal francese in italiano o in inglese. E ora sono quasi nove anni che sono direttore della scuola di cucina.

Scuola di cucina, un pezzo di Sud Italia nel verde d’Irlanda

Come sei entrato nella scuola e come giudichi questa esperienza?

Ho conosciuto uno dei proprietari della scuola di cucina in aeroporto in modo fortuito, facendo la fila. Abbiamo iniziato a chiacchierare e mi ha invitato a lezione. Loro già facevano corsi di cucina e show cooking, per presentare chef e prodotti italiani da lanciare sul mercato irlandese. Ho iniziato a collaborare con una ragazza già presente, Isabella. Abbiamo creduto entrambi nel progetto e abbiamo cercato il modo più efficace per farlo crescere.

Scuola di cucina - Focaccia preparata dai corsisti

Quando sono stato nominato direttore della scuola di cucina, in Irlanda era periodo di recessione economica. Tutto era molto più difficile. Il gruppo però già lavorava con le grandi multinazionali operanti a Dublino: Facebook, Instagram, Pfizer, KPMG, Microsoft, LinkedIn, Google e Twitter. In sede venivano, e vengono tuttora, organizzati incontri di team building activity, per creare momenti di coesione nel gruppo di lavoro. Esperienza che si è sempre di più consolidata fino a divenire settimanale. Un compito arduo ma molto gratificante.

La scuola di cucina che è anche relazione umana

Che cucina proponi e qual è l’approccio dei clienti?

La lezione alla scuola di cucina è articolata. È un po’ un party, un modo di relazionarsi con gli altri, ci si diverte e si impara intorno a un tavolo, cominciando dalla cucina tradizionale italiana. L’irlandese è molto curioso, viaggia molto e richiede la vera cucina italiana di qualità. Sta imparando e, se metti la panna nella pasta alla carbonara (sacrilegio! ndr) si domanda perché lo hai fatto? Ciò che per noi è una ricetta classica, per loro è molto buona e nuova. Parliamo per esempio dell’amatriciana o delle lasagne, che sono due piatti tipici della tradizione italiana. Una mossa vincente dei corsi è stata quello di avere un rapporto hands-on. Loro cucinano tutto, fanno gli impasti.

due ragazzi con i grembiuli che preparano un piatto

Se prepariamo la crostata, fanno la frolla, se prepariamo la tagliatelle impastano. Una grande soddisfazione! Da quindici posti iniziali oggi ci sono eventi anche da 80 persone. Abbiamo circa 4mila studenti all’anno, oltre alle lezioni in team building.

Le materie prime da dove arrivano?

Noi importiamo i prodotti da piccoli produttori italiani. Ingredienti autentici. Anche se in questi quasi vent’anni di permanenza a Dublino ho visto un progressivo miglioramento dell’offerta italiana. Veramente una cosa positiva. Oggi a Dublino si trovano vino e prodotti tipici italiani con molta facilità.

So che partecipate anche a un format televisivo, di che si tratta?

Periodicamente andiamo in TV, in un programma che si chiama Ireland a.m. un format tipo Uno Mattina. Durante il programma televisivo si fa la cosiddetta slot di cucina in cui si mostrano le ricette e le loro preparazioni: dal tiramisù alla lasagna, con il coinvolgimento del pubblico. Una scuola di cucina in video.

Primo piatto preparato alla scuola di cucina

Quindi c’è anche un aspetto interattivo?

Si, noi siamo gli italiani all’estero che propongono i piatti della tradizione cercando di semplificarli, evitando la tendenza molto frequente della cucina televisiva a intimidire lo spettatore come spesso capita con alcuni chef e presentatori, per esempio Gordon Ramsay. Loro vedono la cucina come scienza esatta che non può subire contaminazioni ed errori. Noi evitiamo questo approccio ortodosso, ma senza fare relativismo spinto, perché non si può stravolgere completamente un piatto. Però cerchiamo di spiegare che la riuscita di un buon piatto è data dal gusto personale e che, se ti piace, lo puoi fare. Gli irlandesi non sono abituati a cucinare, quindi devono superare il blocco della cucina in modo tranquillo per avvicinarli a gestire al meglio il tempo in cucina.

Progetti per il futuro?

Sono molto fortunato. Il mio ruolo nella compagnia è cresciuto, dai primi tempi in cui si andava personalmente a fare la spesa, ora ho un gruppo di persone che lavora con me. Sono in maggior misura un dirigente, il business sta crescendo tanto quindi con l’onda della compagnia cresco anch’io. C’è l’idea di portare il format all’estero, visto che è risultato vincente, ciò implica vari progetti, dal catering al ristorante alla scuola di cucina. Tante collaborazioni importanti in vista. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

A Dublino una scuola di cucina dal sapore tutto italiano ultima modifica: 2019-05-10T08:22:36+02:00 da Gianna Maione

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